di Raffaele Vallone. – Il 25 aprile è una doppia festività a Venezia poiché è una particolare ricorrenza. La prima è di carattere religioso in quanto è la festa che si effettua in memoria di San Marco Evangelista e durante la quale, a partire dal periodo della Repubblica Serenissima, si svolgeva in Piazza San Marco una processione alla quale partecipavano le autorità sia civili che religiose. Ancora oggi per ricordare il periodo delle Repubbliche Marinare nel vessillo della Marina Militare sono inclusi uno accanto all’altro gli stemmi delle quattro più famose repubbliche: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia, che assunsero ‘dominio’ in qualità di città portuali godendo di una particolare forma di autonomia politica e prosperità economica a partire dal Medio Evo. Per inciso a Venezia si celebra un evento singolare che costituisce il più importante momento della stagione ‘remiera’ delle attività che si svolgono in Laguna, che appunto origina dai quei fasti di quella storia antica, ‘la Regata Storica’ che puntualmente si tiene ogni anno nella giornata di sabato della prima settimana di settembre.
Nella data del 25 aprile il Patriarca di Venezia svolgeva tradizionalmente le due importanti celebrazioni: la prima – alle ore 10:30 – la Messa Solenne nella Basilica di San Marco; e la seconda – nel tardo pomeriggio, sempre nella stessa cattedrale, quella dei Vespri.
La seconda ricorrenza è derivata dagli eventi storici nazionali poiché, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, tale data coincide con l’Anniversario della Liberazione d’Italia dal Nazi-Fascismo, il Comune di Venezia ha spostato la Festa del Patrono dal 25 aprile al al 21 novembre che è dedicato alla Madonna della Salute la cui Chiesa fu edificata come ex voto per la fine dell’epidemia della Peste del 1630.
Il 25 aprile a Venezia c’è l’usanza ormai centenaria che appunto nel giorno della Festività di San Marco viene offerto alle fidanzate e alle mogli ‘el bòcolo ’ che è il bocciolo delle rose rosse in segno d’amore. La leggenda narra che Maria, figlia del Doge Angelo Partecipazio era innamorata di Tancredi che a sua volta era innamorato di lei. Il Doge però non voleva concedere il matrimonio. Maria per convincere il padre a dare il suo assenzo alle nozze, chiese a Tancredi di unirsi all’esercito di Carlo Magno che in quel periodo stava combattendo contro gli Arabi in Spagna. Tancredi accettò e si recò in guerra dove affrontò numerose battaglie. Un giorno arrivarono a Venezia alcuni Cavalieri francesi che erano stati in battaglia con il Paladino Orlano che purtroppo era stato abbattuto nella famosa battaglia di Roncisvalle del 15 agosto del 778, episodio descritto nel famoso poema epico appartenente al Ciclo Carolingio, che l’opera maggiore delle letteratura medievale francese, della Chanson de Roland, e di quella italiana di Ludovico Ariosto . Questi cavalieri incominciarono a cercare Maria e trovatola le raccontarono che Tancredi era stato colpito dal nemico ed era caduto sanguinante su di un rosaio e mentre moriva aveva dato un bocciolo di rosa all’amico Orlando per consegnalo alla sua amata veneziana. Maria così prese il fiore che ancora conteneva il sangue di Tancredi e il giorno successivo fu trovata morta con il fiore insanguinato nel cuore. Da quel tempo in poi il ‘bocciolo di rosa’ viene donato alle donne veneziane nel giorno di San Marco come simbolo di vero amore.
Oggi 25 aprile 2020 per gli effetti del lockdown attuato dal Governo Nazionale per il contenimento della diffusione della pandemia da Coronavirus le tradizionali centenarie funzioni religiose si terranno in streaming.