I trasporti pubblici in Sardegna non sono i mezzi più affidabili in assoluto, ma d’altronde prendiamo quello che passa al convento, come si suol dire. Però dai semplici pullman straripanti di pendolari in piedi, sedili sfondati o inesistenti, ultimamente si sta passando ad episodi sempre più tragici, come pullman che si spengono ogni 10 metri o, addirittura, pullman che prendono fuoco. Proprio così, questo è quello che è successo ad un pullman della linea A.R.S.T. al centro intermodale di Carbonia, alle 8:20 del 22 dicembre; I passeggeri, circa 20 studenti provenienti da Cortoghiana e Bacu Abis, sono riusciti a scendere velocemente dal pullman in fiamme. Il rogo, le cui cause sono ancora da accertare, è stato spento dall’autista con l’estintore del pullman e fulmineamente sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Carbonia e gli agenti della Polizia Locale. Questo e molti altri episodi si verificano ogni giorno sulle strade sarde. Noi studenti pendolari abbiamo tentato in ogni modo di chiedere la risoluzione di questi problemi richiedendo che si aggiungessero e/o sostituissero i vecchi pullman, ormai obsoleti e pericolosi, con dei nuovi, e anche che si aumentasse la frequenza dei controlli sui mezzi. Ma, ad oggi, né le proteste né le lettere e le telefonate sono servite. Da ciò si capisce quanto la voce degli studenti non arrivi dove dovrebbe e come i problemi degli studenti fuori sede siano sottovalutati o non presi in considerazione.