di FRANCESCO PERDONÒ – “Sapere è una cosa diversa dal capire. Oggi viviamo in un’epoca così loquace e rapida! Ci sono troppe informazioni, si viene bombardati. Il rischio è avere l’illusione di sapere sempre di più mentre si capisce sempre di meno. Capire è metabolismo, meditazione, silenzio, è anche un po’ lasciar cadere la polvere, sedimentare, ruminare come gli animali. Farà ridere dirlo, però è così.”
Renzo Piano scriveva questo 7 anni fa, oggi queste affermazioni sono ancora più attuali in Italia: l’egemonia dei partiti populisti, la diffusione dei social network ha fatto nuovamente riemergere uno dei difetti storici degli italiani, il “facilismo” ossia l’idea che i grandi problemi del paese siano semplici da risolvere e che le cause vanno individuate in persone o gruppi di persone che svolgono il ruolo di veri e propri capri espiatori come sta accadendo con gli extracomunitari e con i Rom. Spiegazioni false ma semplici sono più attraenti di argomentazioni realistiche ma complesse. Quasi 100 anni fa cominciò cosi un’avventura sciagurata.