Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita. (L’attimo fuggente).
Noi chiamiamo poesia quell’insieme di parole scritto in versi. Abitualmente i prof ci assegnano poesie da memorizzare, da recitare poi successivamente a scuola, magari per prendere un bel voto. Oppure ci assegnano poesie da analizzare sotto l’aspetto strutturale e tecnico. Ma la poesia è veramente solo un ammasso di figure retoriche? Di certo lo scopo dei poeti non è quello di insegnarci qual è la differenza tra similitudine e metafora, c’è un qualcosa che va oltre, celato, nascosto tra quelle righe che occorre essere svelato. Dunque, il fine della poesia non è solo quello di sviluppare le giuste competenze dei ragazzi, ma anche quello di consapevolizzare loro che si tratta di una bellezza rara, complessa ma non difficile, che attraverso l’uso delle parole riesce a farci catapultare in un mondo diverso, facendoci indossare altre vite. Leggere poesie equivale a vivere tante vite.
Spesso i ragazzi si limitano a svolgere quello che il prof ha chiesto, senza indagare oltre. Vedono la poesia come un qualcosa di molto lontano, vecchio, obsoleto o antiquato, oppure la reputano futile e noiosa. Penso che una poesia debba essere vista anche da una prospettiva diversa, quella delle emozioni. Il poeta scrive per dare voce ai suoi sentimenti, alle sue emozioni, alle sue esperienze e talvolta riesce a far immedesimare il lettore, lasciandogli la possibilità di immaginare. Quindi la poesia è anche un modo per dar libero sfogo a quello che pervade l’anima. Tutti dovrebbero essere curiosi, porsi delle domande che stimolino interesse. I professori potrebbero aiutare i ragazzi a procedere in questa direzione, in che modo? Innanzitutto bisognerebbe catturare l’interesse dei ragazzi trattando di tematiche a loro vicine e cercando di trasporre i contenuti all’attualità.
Nel corso della mia carriera scolastica ho avuto la fortuna di avere degli ottimi insegnanti di italiano che hanno sempre stimolato la mia curiosità, facendomi conoscere un mondo di cui io sono perdutamente innamorata, quello della letteratura. Per me la poesia rappresenta una fonte di sostentamento per la mia anima che mi fa stare bene ma anche male. Mi spiego meglio, la vita l’ho sempre paragonata ad una rosa, la rosa è bella anche perché ha le spine no? La vita non può essere solo rose ma anche spine, spine che sono talvolta necessarie. Dobbiamo goderci anche i momenti no, soffrire per poi stare bene, perché dopo la tempesta esce sempre il sole con l’arcobaleno. Ecco che la poesia mi aiuta a vivere appieno la mia vita anzi mi tiene in vita. Ricordiamoci di rendere “nostra” la poesia, come diceva Massimo Troisi nel film Il Postino “La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve”.
DE CHIARA MARTINA ( 4^ B SPORT)
I ragazzi oggi amano la poesia?
di IL GALLO STRILLONE ON LINE - AVERSA (CE)|
2022-11-12T09:25:29+01:00
12-11-2022 9:19|Alboscuole|0 Commenti