- Com’eri all’età di sette anni? Risposta di nonno Salvatore: “Tanti anni fa non avevamo neanche il televisore, non c’era il pc, la radio in casa. Ero un bimbo come voi, frequentavo una scuola rurale, cioè di campagna. Arrivavo a scuola percorrendo 4/5 km a piedi, sulle spalle portavo una cartella di cartone. Abitando in campagna giocavo con i fratelli più grandi a ”Chiappeddi”: si sistemava una pietra con delle monetine da far cadere, si lanciavano delle pietruzze o fave e chi si avvicinava alle monete vinceva. Voglio ricordare, a prescindere dalla domanda che papa Francesco ha parlato dell’importanza del dialogo con i nonni. I nonni sono le radici della vita futura”.
- Cosa facevi a scuola? Risposta di nonna Anna: “Ricordo di alcune cose che utilizzavamo a scuola, per esempio un’asta di legno con un pennino. Il maestro passava l’inchiostro col calamaio. Spesso i quaderni si riempivano di macchie, l’inchiostro schizzava dappertutto. I grembiuli erano bianchi per le femminucce e neri per i maschietti, tutti avevano un colletto bianco e un fiocco che aveva un colore diverso a seconda delle classe frequentata, in prima era di colore rosso, in seconda di colore rosa ecc.”
- Quali giochi amavi? Risposta di nonna Giovanna: “I giochi all’aria aperta e cioè nascondino e un, due, tre, stella!”
- Ti ricordi della tua maestra? Risposta di nonno Salvatore: Mi ricordo vagamente della mia maestra, ella prendeva un pullman da Sommatino e si fermava ad un casello, poi c’era una strada dissestata e doveva fare 2 Km a piedi per arrivare alla scuola nostra scuola di campagna. Quando pioveva veniva a prenderla al casello qualcuno con l’asino.
- Ti ricordi di un tuo compagno o compagna? Risposta di nonna Anna: “Ricordo tutti i miei compagni, in particolare la mia compagna di banco che era la più timida, ma anche intelligente. Solo che per via della sua timidezza non veniva apprezzata. Io le stavo vicino e l’aiutavo. Ricordo anche una compagna saccente, presuntuosa che controllava il lavoro degli altri.
- Quale lavoro svolgevi o svolgi? Risposta di nonna Giovanna: “Lavoro all’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Caltanissetta presso l’Ufficio prenotazioni. Mi piace giocare con la mia nipotina Nicole e insieme costruire tanti bei ventagli, come questo che vi ho portato. E’ un bel modo di stare in compagnia.”
- Che consigli daresti ai tuoi nipoti? Risposta di nonno Salvatore: “Cercare di poter avere un dialogo più frequente con i nonni. I genitori certe esperienze non le hanno vissute. E’ importante apprezzare tantissimo i sacrifici che i genitori fanno per voi, anche quando sono severi. Tutto ciò serve anche per educare i figli in maniera corretta.”
- Un ricordo particolare della tua vita. Risponde nonna Anna: “Io frequentavo la scuola di Santa Lucia, nel periodo della guerra la scuola venne bombardata e distrutta. Essa fu ricostruita così com’era prima. Ricordo che c’erano appesi sui muri dei manifesti che avvertivano i bambini sul pericolo delle bombe. Infatti non tutte le bombe erano state lanciate, c’era la possibilità che qualche bomba inesplosa fosse presa da un bambino, col pericolo che gli esplodesse in mano. Io ne fui molto impressionata. Ricordo anche il maestro di musica Costanza che ci insegnava a cantare l’Inno di Mameli. La ginnastica era da ridere: si marciava e poi si facevano dei movimenti con braccia e gambe, quasi da fermo.
ARTICOLO SCRITTO DAGLI ALUNNI CLASSI 2^ A E 2^ C. L’anfiteatro della nostra scuola per un pomeriggio si è riempito di esperienza. Sono arrivati i nostri nonni e noi alunni, delle classi seconde delle sezioni A e B del plesso “Michele Abbate” del Comprensivo “M. L. King” di Caltanissetta, seguiti dagli insegnanti Claudia Balletti, Salvatore Siina, Maria Assunta Lapaglia, Maria Lomonaco, Biagia Tumminelli e Deborah Cucchiara, abbiamo deciso di festeggiarli con un piccolo spettacolino e un’intervista di gruppo.
Abbiamo recitato una filastrocca di Sabatini dal titolo “Cari nonni”, una strofa molto significativa dice: “Con pazienza e tanto Amore//state con me tutte le ore//tornate bambini per giocare//ma mi sapete anche guidare”//. Successivamente tutti noi nipotini abbiamo eseguito la canzone ufficiale della festa dei nonni che si celebra ogni 2 di ottobre di ogni anno dal titolo “Tu sarai” di Walter Bassani, il cui ritornello intona “Tu sarai un uomo migliore// se porterai quei nonni nel cuore// perché lo sai//l’amore non muore mai//lo sai, lo sai// che quegli occhi sinceri//sono i bambini di ieri”.// Cantando questa canzone abbiamo capito che i bambini di oggi saranno i nonni di ieri, il loro ricordo sarà sempre nel nostro cuore.
Interessante si è rivelata l’intervista che abbiamo sottoposto a tre nonni volontari che hanno deciso di rispondere alle nostre domande: Salvatore Mosca, Anna Mosca, Giovanna Di Giorgio. Ecco, di seguito, le domande e le risposte: