//I MIEI SCACCHI

I MIEI SCACCHI

di | 2024-01-08T22:27:01+01:00 8-1-2024 22:26|Alboscuole|0 Commenti

di Angelo Scalzullo, classe 3^E – 1. e4, e5. <span;>Gli scacchi sono uno dei giochi più antichi della storia dell’umanità. Le sue origini si perdono nella leggenda. Si racconta che sia un gioco nato nell’antica India ed era noto col nome di chaturanga.  È vero tuttavia che altre nazioni se ne contendono le origini come Cina, Egitto e la piccola Italia. La leggenda parla di un bramino di nome Sessa (o Sissa), che desiderava risollevare lo spirito del suo tristissimo re (o come dicono laggiù, Maharaja), afflitto dalla morte del figlio in guerra. Questo giovane sacerdote provò infatti a divertire il sovrano mostrandogli una battaglia simulata attraverso piccole statuine intagliate che, attraverso una serie di mosse, strategie e sacrifici, riproducevano la lotta per la cattura del re avversario. Il maharaja, incuriosito, finì per appassionarsi al gioco, tanto che volle ricompensare il bramino. «Chiedi quello che vuoi» disse il benevolo re e il giovane allora avanzò una strana richiesta: un chicco di grano per la prima casella della scacchiera, due chicchi per la seconda casella, quattro per la terza e così via. All’inizio al re sembrò una richiesta molto modesta ma poi, accortosi che le caselle erano in tutto 64, si rese conto che in base a quel calcolo non sarebbero bastati i raccolti dei prossimi ottocento anni per soddisfare quel desiderio! L’aneddoto divenne così celebre da essere rievocato anche da Dante nella Divina Commedia. Nelle altre culture spesso il bramino veniva sostituito da un sacerdote. da un nobile. da un dignitario di corte ma alla fine la leggenda risulta comune a molte altre culture. 2. Cf3, Cc6. Nel gioco degli scacchi moderni si utilizza una scacchiera di 64 caselle di colori bianco e nero in alternanza, nelle quali si posizionano i pedoni e i pezzi per la partita. Il posizionamento di pedoni e pezzi simula un’antica battaglia in difesa del proprio re e con lo scopo di catturare il re avversario. È stato proprio questo a far dire a Garry Kasparov, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, “gli scacchi sono il gioco più violento che esista”. 3. Ab5, a6 È un gioco talmente diffuso da diventare teatro di battaglie politiche alcune delle quali sono degne di essere ricordate. Tra i giocatori leggendari di scacchi è leggendario Alexander Alekhine fortissimo giocatore russo che tuttavia divenne spia del terzo Reich. Il 24 Marzo 1946 all’Estoril in Portogallo fu trovato morto alla vigilia del torneo del campionato del mondo in cui avrebbe dovuto difendere il titolo.  Il certificato di morte riporta il soffocamento per un boccone non ingerito ma la verità è che fu ucciso dal controspionaggio sovietico. La storia più affascinante di tutti è quella che vuole Russia e Stati Uniti di fronte nel campionato del mondo del 1972 in piena guerra fredda. Su quelle 64 Caselle non si sfidarono solo Bobby Fischer e Boris Spassky, ma gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica con il loro bagaglio di segreti, di misteri e di voglia di supremazia. Vinse Bobby Fischer, divenne il più giovane campione del mondo di scacchi e per la prima volta era un americano. Da quella scacchiera venne fuori un’amicizia solida che durò fino alla morte di Bobby Fischer nel 2008. In epoca moderna è giusto citare la forza politica di Garry Kasparov che, abbandonato il mondo degli scacchi, si è opposto al regime dittatoriale di Vladimir Putin ed adesso è costretto a vivere in esilio. 4. Ab4, Cf6 Gli scacchi si sono diffusi così tanto tra gli uomini che se ne trova traccia spessissimo anche in letteratura. L’esempio più importante è quello di Dante che nel ventottesimo canto del Paradiso cita la leggenda di cui abbiamo parlato in apertura e che riportiamo nella terzina di seguito: “L’incendio suo seguiva ogne scintilla; ed eran tante, che ’l numero loro più che ’l doppiar de li scacchi s’inmilla”. In epoca moderna è giusto citare due libri in particolare che ovunque sono rappresentati come i migliori romanzi incentrati sull’antico gioco. Il primo è la Difesa di Luzin di Vladimir Nabokov e il secondo è La variante di Luneburg di Paolo Mauresing.                    Inutile dire come anche il cinema e le serie TV si siano occupati di scacchi. la partita a scacchi di Harry Potter nel film Harry Potter e la pietra filosofale ha un che di mitologico. Il film più iconico di tutti è Il Settimo Sigillo di Ingmar Bergman, con la partita a scacchi con la morte. In TV merita di essere citata La Regina di Scacchi che ripercorre a lunghi tratti la vita di Bobby Fischer anche se nella serie la protagonista è una ragazza. 5. Cc3, d6 Gli scacchi sono un gioco fortemente collegato alla matematica. Tanti scienziati hanno provato a calcolare il numero delle combinazioni possibili. L’impresa è davvero ardua, basti pensare che dopo la prima mossa ci sono già 400 possibili combinazioni diverse. È stato Claude Shannon, padre dell’intelligenza artificiale, a stabilire che esistono più combinazioni su una scacchiera che atomi nell’universo. E proprio su questo c’è da raccontare come l’uomo abbia sfidato l’intelligenza artificiale in una partita a scacchi. Il computer si chiama Deep Blue mentre il campione che lo sfidò era Garry Kasparov. La partita si svolse nel 1996 e vide il campione Russo vincere abbastanza facilmente. La rivincita fu giocata nel 1997 e il computer stracciò il campione Russo dimostrando evidentemente la superiorità della potenza di calcolo di una macchina rispetto alla creatività della mente umana. Quel computer aveva memorizzato ogni singola partita registrata in ogni torneo mai giocato sulla Terra. Oggi invece esiste un computer che si chiama Alfa Zero che ha imparato a giocare a scacchi sfidando se stesso e partendo soltanto dalle regole di base. Le partite giocate da questo computer sono uniche e nessun umano le ha mai ripetute. Sarebbe bello vedere adesso una sfida tra questo computer e l’attuale campione del mondo Magnus Carlsen. 6. 0-0, Ab7 Gli scacchi non sono un semplice gioco. Hanno l’indiscusso pregio che ci si può giocare pur senza essere un campione, ma sulla scacchiera succedono cose difficili da descrivere a parole. Bisogna sviluppare un pensiero, bisogna dominare le emozioni, bisogna saper agire con la tattica, bisogna conoscere il significato di un sacrificio e bisogna anche imparare ad accettare le sconfitte senza particolari drammi. Gli scacchi sono più simili alla vita di qualsiasi altro gioco. 31. Tc8 SCACCO MATTO

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