Che forma hanno i pensieri? Bella domanda!!!
La prima cosa che mi è venuta in mente sono state le nuvole con forme e sfumature diverse, ma poi, ho detto tra me e me, che era troppo banale, troppo scontato.
Poi ho pensato ai colori, ma mi sono accorto che la risposta non mi soddisfaceva ancora.
Alla fine sono arrivato alla conclusione che i pensieri, pur appartenendo alla categoria dei nomi astratti, per me sono, invece, concreti.
Ho associato il pensiero brutto alla guerra, alla forma delle armi, ai bambini e agli anziani soli, tristi e abbandonati, alla fame che ancora persiste nel mondo, alla “forma” del bullismo, al disastro ambientale, alle case distrutte dal terremoto e così via…
Potrei continuare per ore ed ore ad elencare quante forme di pensieri brutti ci sono attorno a me; purtroppo non basterebbero i fogli a mia disposizione.
Se invece penso alla forma dei pensieri, quelli belli, mi viene in mente la palla rotonda durante una partita con i miei amici, alla loro compagnia, alle loro risate e alle battute forse un po’ “fredde” ma che a noi fanno ridere.
Un pensiero bello può avere la forma rettangolare della mia scuola che con i professori e i miei compagni le danno il colore giallo, come l’allegria. Ecco, magari darei la forma del pensiero brutto ai professori quando interrogano, ma queste sono piccolezze.
La forma dei pensieri più belli vola verso le tre persone a cui tengo di più,
la mia famiglia.
Il pensiero in questo caso è associato ad un cerchio, perché è il luogo dove tutto nasce e ritorna, è il luogo dove ci si aiuta e dove i punti combaciano solo se si è uno accanto all’altro.
Antonio Giannini
Classe 1^A
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