di GIORGIA ALFANO- Il 26 settembre 2018, in vista del cous cous fest, che ogni anno si tiene a San Vito Lo Capo, l’artista Gemitaiz ha chiuso il tour estivo con un concerto gratuito. Ragazzi da tutta la Sicilia occidentale si sono ritrovati dalle prime ore del pomeriggio per aspettare l’inizio del concerto magari per riuscire a occupare un posto tra le prime file per godersi meglio lo spettacolo. Il cantante Davide De Luca, in arte Gemitaiz, insieme ai suoi colleghi, è stato messo in discussione per i messaggi che portano attraverso le loro canzoni. Infatti la musica viaggia da generazioni portando con sé messaggi, pensieri di libertà, pace e tanti altri sentimenti che sono stati gli ideali portati avanti con l’aiuto della canzone. Oggi la musica a noi giovani a cosa serve? Ogni adolescente ha la sua risposta perché ci associamo ai cantanti e ai loro ”messaggi” per evadere dal silenzio dei nostri giorni. Noi giovani abbiamo voce in capitolo secondo le istituzioni che ci credono deboli per portare i nostri inni. Le canzoni riflettono il nostro bisogno di raccontare la società corrotta per la quale è più importante arrivare al denaro e invece è scontato sognare. Viviamo in un paese che punta il dito, ma non ha mai chiesto di raccontare; attaccano i nostri cantanti preferiti per il loro linguaggio e per gli argomenti, come quelli della droga e di una vita decadente,fotografia della società cui siamo esposti. Altro non fanno i cantanti che descrivere la loro personale vita e noi giovani e giovanissimi dobbiamo avere opportunità di confrontarci tra le generazioni e costruirci una nostra scala dei valori. Prendendo in esame le canzoni criticate, oltre il significato, esse hanno una particolare musicalità che permette di cantarle e divertirsi con quelle note. Non vogliamo avere censurate le nostre canzoni che ci accompagnano durante le nostre giornate. Non vogliamo rimanere esclusi per la nostra musica.