//I DIRITTI DELLE DONNE

I DIRITTI DELLE DONNE

di | 2024-01-15T10:20:57+01:00 15-1-2024 10:20|Alboscuole|0 Commenti

Cos’è un diritto

«Diritto» viene dal latino e deriva da «directum», è una libertà che spetta a tutti e che è permessa, necessaria avere, non facendo alcune distinzioni, senza però violare quella degli altri. Un diritto in Italia fa parte dei princìpi, e viene sottolineato infatti nell’ articolo tre della Costituzione:

-Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Le donne nella storia

Nella preistoria, le uniche cose che gli uomini concedevano fare erano:

-badare ai figli.

-raccogliere le erbe commestibili per poi cucinarle.

Venivano picchiate e trascinate per i capelli. Era così che venivano trattate nella maggior parte delle città, ma c’erano delle eccezioni. Infatti tutto questo non accadde in Egitto perché erano considerate uguali agli altri; avevano il diritto di studiare, decidere con chi sposarsi e tenere con sé le proprie ricchezze. Più la loro classe sociale era alta, più c’era un’uguaglianza e più diritti alla pari tra uomini e donne.

In Grecia, sia le povere che le ricche o nobili dovevano restare in casa non avendo il diritto di uscire e le poche volte che era loro concesso dovevano coprirsi il più possibile dagli uomini. Erano poche le donne che sapevano scrivere, perché secondo gli uomini una donna istruita avrebbe avuto troppo potere. Ad Atene, i mariti potevano tranquillamente essere infedeli alla moglie, al contrario essa che aveva il dovere di esserli fedele; il loro matrimonio avveniva a 12 anni: da lì fino al resto della sua vita doveva fare figli senza avere il diritto di crescerli.

Guerre mondiali: epoca dei cambiamenti

Durante le guerre, gli uomini erano chiamati al servizio, e quindi dovevano abbandonare il proprio lavoro per molto tempo. La società però aveva bisogno che qualcuno li svolgesse, per questo le donne nel 1915 (I guerra mondiale) iniziarono a sostituirli diventando:

  • braccianti (500)

  • contadine (1500)

  • operaie (11000)

  • crocerossine (10000)

  • cuoche (1000)

  • portatrici di rifornimento (2500)

Oltre a lavorare, dovevano anche occuparsi della casa e dei figli. Anche le ragazzine dai 12 anni in su dovettero prendere il posto degli uomini.

Nel 1960 furono 19600 le donne a lavorare nelle industrie.

Diritto di voto

Dopo le due guerre mondiali il 30 gennaio 1945 venne esaminata per la prima volta l’estensione del voto alle donne dai 21 anni in su. Il decreto n.74 del 10 marzo 1946, permise alle donne con almeno 25 anni di età di eleggere ma soprattutto essere elette. E furono così sei le prime donne sindache elette in Italia: Margherita Sanna, Ninetta Bartoli, Ada Natali, che sarà poi parlamentare, Ottavia Fontana, Elena Tosetti, Lydia Toraldo Serra. Per la prima volta il 22 ottobre 2022 Giorgia Meloni è stata eletta Presidente del Consiglio dei Ministri.

Diritto al divorzio e aborto

Il primo dicembre 1970 fu approvato il diritto sul divorzio (da parte delle donne) in Italia. Permise loro di abbandonare, per esempio, varie situazioni di violenza.

In Italia interrompere una gravidanza era considerato un reato che si poteva punire, in base al contesto: -dai 2 a ai 5 anni-dai 7 ai 12 anni-da 1 a 4 anni-dai 6 mesi ai 2 anni.

Il 18 febbraio 1975 ci fu una sentenza che consentì l’aborto. Il 22 maggio 1978 arrivò la legge n. 194 che fece entrare in vigore il diritto all’aborto.

Violenza sulle donne

Nonostante le donne, dalla preistoria fino ad adesso, si siano impegnate per i loro diritti, per essere rispettate, per avere un lavoro e soprattutto per poter scegliere, alcuni uomini continuano a violare i loro diritti umani, causando morti e femminicidio. Quest’anno in Italia sono state uccise 105 donne, la quali non hanno potuto ribellarsi a questa violenza. Nel 2014, l’ONU ha chiesto alle donne se ne avessero mai subito una, il risultato è stato:Sì pari a 6 milioni 788 mila, 652 mila tentativi e 12,3% di minacce. In Italia ne sono tristi esempi: Giulia Tramontano, Floriana Floris, Giulia Cecchetin, Anna Scala.

Sara R.  2A Umberto I