Nel libro “Come un romanzo” di Daniel Pennac l’autore elenca dieci diritti fondamentali che un lettore dovrebbe possedere prima di affrontare una lettura.
Il primo diritto è di non leggere: Pennac spiega che questo diritto è essenziale perché spesso ci sentiamo costretti a diventare dei lettori per non sfigurare con gli altri. Secondo lui nessuno deve essere obbligato a leggere, ma bisogna lasciare a ciascuno il diritto di farlo volontariamente e con l’unico fine di stimolare il nostro desiderio di conoscenza.
Il secondo diritto è di saltare le pagine: Pennac pensa che sia opportuno, durante una lettura, saltare le pagine che non ci coinvolgono (come lunghe e intense descrizioni); non dobbiamo essere obbligati a leggere ciò che non ci piace, poiché la lettura deve essere un piacere.
Il terzo diritto è di non finire un libro: secondo l’autore, ci sono diversi motivi per cui un lettore dovrebbe avvalersi del diritto di non concludere la lettura di un libro: perché non ci piace lo stile dell’autore oppure perché la vicenda narrata non ci coinvolge.
Il quarto diritto è di rileggere: l’autore sostiene che rileggere un libro, soprattutto se per il diritto di non finirlo lo si era messo da parte, sia necessario. Mediante questo diritto possiamo riflettere su ciò che prima ci aveva respinti, magari da un altro punto di vista.
Il quinto diritto è di leggere ogni cosa: secondo Pennac tutte le letture sono essenziali, anche quelle meno impegnative.
Il sesto è il diritto al bovarismo: il bovarismo è il primo stato d’animo dei lettori. Ognuno di noi, durante una lettura, deve provare adrenalina e grandi sensazioni attraverso l’uso dell’immaginazione.
Il settimo diritto è di leggere ovunque: Pennac scrive che un libro può essere letto in qualsiasi posto, perché chi ama leggere riesce a considerare ogni luogo opportuno.
L’ottavo diritto è quello di spizzicare: l’autore spiega che abbiamo la libertà di sfogliare un romanzo a caso, anche solo per qualche istante, per leggere qualche piccolo pezzo, oppure leggere solo la presentazione o il finale e poi chiuderlo.
Il nono diritto è quello di leggere a voce alta: ognuno può scegliere di leggere in che modo leggere, ma una lettura ad alta voce restituisce alle parole che leggiamo una nuova magia.
L’ultimo diritto è quello di tacere: quello della lettura è un piacere e tra noi e i nostri liberi si instaura un’intimità all’interno della quale nessuno può e deve entrare; cosa, dove, come, quando, quanto e perché leggiamo sono cose che riguardano solo noi ed il nostro personalissimo rapporto con il libri.
Questo romanzo è ottimo sia per lo stile dell’autore che per il contenuto. Oltre ad essere una piacevole ed interessante lettura, offre la possibilità di comprendere molte “strategie” essenziali che possono essere messe in atto prima di leggere.
Francesco Magi