Troia Michele classe 4^C. Essere bambini non è sempre facile. Ogni bambino ha dei doveri: rispettare i genitori e gli insegnanti, rispettare le regole, studiare… Il bambino però ha anche dei diritti che gli adulti devono rispettare a tutti i costi. Questi diritti sono: diritto ad avere una casa, diritto ad avere una famiglia, diritto al nome, alla salute, diritto ad essere nutrito, accudito e curato, diritto ad essere istruito, ad essere amato… La maggior parte dei bambini che abita nei Paesi più ricchi e progrediti ha tutti questi diritti. Io, per esempio, così come i miei compagni, ho un nome, una casa, una famiglia, sono amato, accudito, curato, nutrito, imparo ogni giorno tante cose a scuola, faccio sport. In molti Paesi del mondo, però, questo non accade perché molti bambini non vivono come viviamo noi. A loro sono negati molti diritti. Sono nutriti a malapena, spesso in TV li vediamo pelle e ossa; non hanno ospedali dove poter essere curati, non hanno vaccini e medicine, non vanno a scuola, non hanno una vera casa.
Molti di questi bambini lavorano per sfamare i propri cari, fanno molti chilometri per riempire delle brocche con acqua che a volte non è potabile. Questi bambini, per la loro vita dura e triste, non hanno il diritto che per me è il più importante: il diritto al gioco. Noi bambini abbiamo bisogno di giocare per divertirci, per stare bene, per relazionarci agli altri, per sfogarci…
Il problema dei diritti negati a tanti bambini si potrebbe risolvere in questo modo: le nazioni più ricche come quelle europee e statunitensi, potrebbero aiutare Paesi come l’Afganistan, il Brasile, i Paesi africani, dando loro giochi, medicine, creando ospedali, vaccini, strade, ferrovie… Perché, rendendo questi Paesi più civili e ricchi, si possono tutelare molto di più i bambini che ci vivono. Noi siamo più fortunati e dobbiamo prenderci cura di chi non lo è.