di Rosana Chiara, Classe 1^ B e Anais Balog Tiamat, Classe 1^ C. – Cari lettori e lettrici della nostra Rubrica “Il Mondo degli Animali” in quest’articolo parleremo del più grande roditore del mondo che vive in gruppi di 10-20 individui nel Sud America. E’ un mammifero semi-acquatico. Il suo habitat naturale è oltre all’acqua anche il folto bosco. Ci stiamo riferendo al Capibara. Il suo nome deriva dalla lingua Tupi e significa “colui che mangia foglie sottili”, o “mangiatore d’erba”. I suoi parenti più stretti sono i porcellini d’India e le cavie delle rocce. Il Capibara è un roditore che viene cacciato per la pelle, la carne e per il suo grasso. Ha un corpo tozzo ed ha una corporatura massiccia a forma di botte. La testa è corta ed ha il corpo ricoperto da una pelliccia bruno-rossastra nella parte superiore, ma che diventa di colore bruno-giallastro nella parte inferiore. E’ privo di sottopelo. In Perù nel XVIII secolo la Chiesa, per favorire le esigenze di cibo degli Indios, decise che la sua carne poteva essere mangiata anche in Quaresima. Il suo peso supera i 60 chilogrammi, vive in gruppo e si riunisce in branchi, ha un olfatto finissimo ed per questo riesce a sfuggire a tanti predatori, ma nonostante ciò la sua specie è in estinzione. I Capibara sono dotati di una grande agilità sia sulla terra che in acqua dove rimangono in apnea circa 5 minuti. Possono vivere fino a 12 anni in cattività. I Capibara sono di indole tranquilla e socievole tanto che si sono ben adattati all’urbanizzazione in Sud America. Gruppi di Capibara si trovano in molti zoo e parchi. Per la sua carne ci sono moltissimi allevamenti in Venezuela. Anche se è illegale in alcuni Stati, compresi gli Stati Uniti, essi sono occasionalmente cresciuti come animali domestici.