Il 26/01/2019 ho avuto il piacere di partecipare come insegnante di scuola dell’infanzia ad un corso organizzato dall’Università Roma Tre, dal titolo ‘Matematica nella scuola dell’infanzia’, ha presieduto il corso la professoressa di matematica presso la Facoltà di Scienze della Formazione Primaria Ana Maria Millan Gasca. La docente ha spiegato e dimostrato attraverso filmati, come i bambini addirittura dall’età di 10 mesi, possiedono conoscenze matematiche da lei definite inconsce, implicite e pertanto ingenue. I punti forza su cui gli insegnanti devono lavorare affinché i bambini non perdano queste loro capacità con il crescere, sono il movimento e la lingua. I bambini si muovono in continuazione, il correre, il saltare, sono per loro fondamentali, allo stesso tempo la loro ‘lingua’ non ha freni, loro parlano senza inibizioni, il loro linguaggio è ingenuo come le conoscenze matematiche che loro hanno. Dovere dell’insegnante è creare delle situazioni che permettono al bambino di potenziare questi concetti. Esemplare a tal proposito, è stata la visione di un filmato dove a dei bambini in giardino erano stati messi a disposizione una fontanella, dei cilindri vuoti da riempire di acqua e una vaschetta un po’ distante dalla fontanella da riempire. Insomma, i bambini facevano sempre lo stesso tragitto dalla fontana alla vaschetta, tracciando ‘ingenuamente’ una linea retta, ‘incosciamente’ sapevano che se facevano curve l’acqua poteva cadere. La matematica inoltre, ha anche il potere di rafforzare le capacità linguistiche dei bambini poichè si conta con le parole, i numeri sono parole, il numero è ritmo, e quindi la matematica rafforza anche la capacità motoria dei bambini, la matematica scompone i numeri, come i bambini scompongono e ricostruiscono torri. I bambini non ci parleranno mai di retta, punto, numero..ma tutti i giorni controllano se la fila è dritta, sono in grado di distinguere una torre più alta da una più bassa, senza che nessuno gli ha mai parlato di misura! I Nostri bambini sono geniali, sta a noi insegnanti avere la capacità di tirare fuori quanto di più bello loro sono capaci di donarci, non importa se un giorno non ti va, sei triste, sei felice, sei arrabbiata, loro ti accolgono sempre con un sorriso, un abbraccio e quella vocina urlata o fioca, che ti ricorda di essere sempre e comunque la loro ‘Maestra’.
Valeria Sangiorgi