di Giovanni Malvestio, Classe 1^ A. – Cari lettori e lettrici, oggi desidero parlarvi di uno strano avvenimento accaduto nell’isola del Lazzaretto Nuovo a Venezia. La nostra Città di Venezia è una città ricca di storie misteriose che hanno come protagonisti fantasmi e altri personaggi inquietanti. L’archeologo Matteo Borrini durante gli scavi, iniziati nel 2006 e proseguiti nel 2007, nell’isola del Lazzaretto Nuovo ha fatto una scoperta raccapricciante. Ha rinvenuto il corpo di una donna risalente al 17° Secolo, deceduta per peste, il cui teschio aveva un mattone tra i denti. Dopo vari studi, l’archeologo concluse che la donna col mattone in bocca era stata ritenuta una vampira. Infatti, a quei tempi si credeva che i malati di peste fossero vampiri che, dopo essere stati sepolti, continuavano a essere pericolosi perché potevano azzannare gli altri morti o i passanti. Questa credenza risale a una leggenda del Nord Europa detta del Nachzeher. Secondo questa leggenda, i Nachzeher si mantenevano in vita masticando il loro sudario, per questo provocavano epidemie, generalmente di peste, e succhiavano l’energia vitale degli esseri viventi. L’unico modo per fermarli era sostituire il loro sudario con qualcosa di non masticabile come una moneta o un piccolo mattone. In onore di sua sorella di nome Camilla che aveva trovato il cadavere, il prof. Borrini chiamò la donna vampira appunto Carmilla. A Venezia si trova anche quella che si ritiene essere l’isola più infestata del mondo: Poveglia poiché nel 1782 divenne un luogo di quarantena e poi l’ultimo Lazzaretto di Venezia per i malati di peste. Alla fine dell’800, dopo essere stata abbandonata, divenne un ospedale psichiatrico. Si narra che un dottore austriaco tentava di guarire le malattie mentali dei pazienti con strani esperimenti al cervello. I pazienti, già spaventati dai fantasmi dei morti di peste presenti sull’isola, lanciavano lamenti che il vento portava fino in città. Secondo la leggenda, lo psichiatra impazzì e tentò di suicidarsi lanciandosi dal campanile dell’isola. Secondo un’infermiera di quel tempo invece il dottore non morì ma venne ucciso da una misteriosa nebbia proveniente dal suolo che gli penetrò nel naso, soffocandolo. Nel 2016 un gruppo di Ghostbusters decise di passare una notte a Poveglia per cercare presenze di fantasmi con apparecchiature tecnologiche. A mezzanotte, un navigatore solitario udì delle urla provenire dall’isola e chiamò i pompieri. I pompieri trovarono i ragazzi sconvolti dal terrore: dichiararono di aver visto fantasmi e spiriti. I pompieri decisero di accompagnarli al Pronto Soccorso perché non riuscivano a calmarli.