Giada Pagan, 3^C –
Recentemente ho visto un film che ho adorato profondamente: “Bohemian Rhapsody”, un film sulla band Queen e più precisamente su Freddy Mercury.
Già prima di vedere il film ero molto emozionata: sin da piccola sono una avida ascoltatrice di questo gruppo, però non mi sarei mai aspettata che il film sarebbe stato un vero e proprio capolavoro. Uno di quei film che ti colpiscono nel profondo.
Il film si apre con una breve introduzione sulla vita di Freddy Mercury, prima della nascita del gruppo. Egli viene descritto come un uomo semplice e normale che lavora, ma che viene deriso dai suoi colleghi a causa delle sue origini persiane. Una sera, Freddy, dopo il lavoro, decide di uscire per bere qualcosa al bar più vicino: non sapeva ancora che lì avrebbe incontrato i membri dei Queen e l’amore della sua vita… Proprio in questa scena si comincia a notare qualcosa di insolito in Freddy: il vestiario, i movimenti e il modo in cui si esprime.
Il regista sottolinea questo comportamento con l’incontro di Mary, la ragazza che lui definirà “Amore della mia vita” per il resto dei suoi giorni. Proprio in questo periodo Freddy sta esplorando la sua sessualità, però lui e Mary legano sempre di più fino a provare amore per l’un l’altro.
Freddy continua a visitare il bar incuriosito dalla band e comincia a scrivere canzoni… Finchè una sera, al solito bar, assiste allo scioglimento della band: il cantante lascia, pensando che la band non arriverà da nessuna parte. Freddy coglie l’occasione e cerca di inserirsi nel gruppo, riuscendoci! Componenti quattro: cantante, chitarrista, batterista e bassista che resteranno per sempre gli unici membri del gruppo. Cominciano suonando in alcuni locali finchè Freddy, incoraggiato da Mary che è divenuta la sua fidanzata, propone di più: incidere un disco. Con i soldi guadagnati grazie alle serate nei pub, la band si reca in una casa discografica ed incide le sue prime canzoni. Per loro fortuna, un importante manager li sente suonare e si dichiara molto interessato a questo aspirante gruppo. Egli organizza un incontro con la band che firma un contratto e ciò segnerà il decollo della carriera dei Queen. Iniziano subito con un tour internazionale, tutto esaurito. Però a ogni telefonata a casa, Mary nota sempre di più la distanza di Freddy.
Appena tornato dal tour, Freddy, credendo di essersi invaghito di un uomo, ne discute con Mary confidandole che pensa di essere bisessuale. Mary scuote la testa e piange, chiedendo a Freddy se è gay: lei lo conosce da molto tempo, sa che lui la ama, però come amica.
Il regista del film evidenzia questa scena con il contatto visivo che Freddy cerca di evitare: questo suggerisce i sentimenti che egli prova: tristezza, paura e ricerca di conforto. Essendo negli anni settanta, l’omosessualità non è ancora accettata dalla massa sociale e questo è ben noto a Mary che, dopo un momento di tensione, dice a Freddy: <<Io sarò sempre qui per te, però avrai una vita difficile.>> I due manterranno un legame speciale per il resto della loro vita; Freddy amerà sempre Mary a modo suo.
Le insinuazioni sulla sessualità di Freddy non tardano ad arrivare: giornalisti invadenti, fotografi sempre attenti, problemi di salute e di famiglia spingeranno il cantante verso la strada più buia: la droga. Poi arrivò il peggio: Freddy, non essendo lucido nè stabile, accetta una grossa offerta da solista, abbandonando così i Queen.
Passarono alcuni anni, i peggiori della sua vita, che trascorse tra droga, alcool e feste. Fu Mary a farlo rinsavire. In un piovoso giorno d’autunno si recò nella nuova casa di Freddy e fu leggibile sulla sua faccia la delusione nel vederlo in quello stato. Parlò a Freddy di un concerto, il Live Aid: avrebbe ospitato tutte le band del momento e tutti speravano in un ritorno dei Queen, sarebbe stato un concerto per beneficenza che avrebbe aiutato i bambini bisognosi in Africa. Freddy chiama il suo vecchio manager e fa riunire la band, si scusa e parla loro del concerto e di come vuole far riunire i Queen. Il manager riesce ad inserirli nella scaletta del concerto… i Queen sono tornati!
L’ultima scena è proprio quella del concerto. Si apre con una panoramica mozzafiato sul pubblico nel Wembley Stadium, ben 72 mila persone, senza contare gli spettatori da casa stimati in 2 miliardi. La scena è stata studiata e copiata per filo e per segno da quella originale; rifatta alla perfezione in modo da trasmettere l’emozione del pubblico, gli scambi tra la band e gli spettatori, l’atmosfera: una scena commovente. Il film termina con l’esecuzione al concerto di Bohemian Rhapsody.
Il film è stato sensazionale, l’ho guardato due volte. Il messaggio che mi ha trasmesso è che nonostante qualcuno ti possa giudicare, dire che non ce la puoi fare, cercare di buttarti giù, tu non mollare: tieni la tua testa alta e riuscirai a realizzare i tuoi sogni. Consiglio questo film ad ogni fascia d’età perchè il messaggio che trasmette è universale.