Di Mattia Saverio Quaquarelli – classe I sez G
Andria, 12 dicembre 2020
Caro Gesù Bambino,
osservo fuori dalla mia stanza le strade illuminate a festa. Certo, il Santo Natale si avvicina, ma nel mio cuore sento di essere triste. Triste per un anno difficile per grandi e piccini.
Guardo fuori e, tra le luminarie, vedo sfrecciare un’ambulanza e poi un’altra ancora. Il mio cuore si addolora e penso che è quasi trascorso un anno da quando il mondo intero combatte una dura guerra contro il nemico invisibile. Lui, il coronavirus, ha cambiato le nostre vite, ci ha costretti a stare dietro una scrivania, nelle nostre stanze, per poter imparare e studiare.
Non importa, sento di essere comunque fortunato, o mio Gesù, perché la mia famiglia è qui accanto a me.
Penso ai tanti figli che sono ormai orfani di genitori distrutti dal nemico invisibile.
Ti cerco ovunque, nel presepe che la mia mamma ha allestito con tutte le lucine, ma quelle luci mi richiamano alla mente le luci delle ambulanze e allora capisco che tu sei lì, ricoperto da una tuta bianca e che con tutte le tue forze cerchi di salvare l’umanità.
Non sarà un Natale come gli altri e ne sono consapevole, non chiedo dei doni materiali come ho sempre fatto, non trascorrerò le mie vacanze in montagna, ma sarò a casa e ti pregherò.
Pregherò per quei malati che combattono la loro dura battaglia, pregherò per i medici che sacrificano la loro vita portando avanti la loro dura missione.
Ti chiedo di aiutarci a venire fuori da questo incubo terrificante. Sono certo che non deluderai le mie speranze e quelle di tutti gli uomini perché tu sei Amore e anche questa volta perdonerai gli errori umani. La mia preghiera la rivolgo soprattutto all’umanità stessa affinché ti riscopra nel dolore.
Tuo Mattia Saverio