di Rossella Lombardo – In questi giorni è stato detto tutto del grande Maestro Andrea Camilleri. Da siciliana voglio aggiungere l’orgoglio di aver condiviso una terra tanto e, alle volte, giustamente bistrattata, tuttavia capace di aver dato i natali e nutrito un uomo come lui, attaccato ai veri valori della vita, come gli affetti e non al vile denaro e al successo.
Mi sento fiera, in un periodo in cui forse, lentamente e faticosamente si sta centellinando il recupero dei capisaldi della dignità e della coscienza di essere uomini, che il mondo intero apprezzi la semplicità, l’umiltà, la profonda cultura raccontata, mai ostentata, l’umanità e il calore di un uomo della mia terra che ancora conservava la semplicità della vita.
I personaggi delle sue storie sono appunto uomini semplici: contadini, operai, giornalisti, insegnanti, avvocati che un po’ pirandellianamente si interrogano sulle proprie vite, si dannano, si lambiccano cercando soluzioni, spesso non trovandole, che si guardano allo specchio e che portano avanti le loro esistenze con rassegnazione ed umorismo.
È bravo Camilleri; mi piace immaginarlo come l’autore del riscatto siciliano nei confronti di Dante, padre della lingua italiana, colui che ha saputo avvicinare anche gli Italiani del Nord alla lingua del Sud, facendola apprezzare, comprendere e amare.
Un grazie speciale al grande Maestro!