Piera Aiello, testimone di giustizia, nasce a Partanna. La sua vita, che è un ribellarsi alla mafia, s’intreccia perfettamente con quella del giudice Borsellino e di Rita Atria, sua cognata. La sua vita da testimone “antimafia” inizia quando viene assassinato suo marito Nicolò Atria, davanti ai suoi occhi. La donna decide allora di denunciare l’assassinio. Da quel momento prende contatti con Paolo Borsellino, importante figura per lei e la cognata, da loro chiamato, affettuosamente “zio Paolo”. Le due donne vivranno insieme a Roma fino a quando, una settimana dopo la morte del giudice, Rita decise di suicidarsi. Oggi la donna è un’onorevole del parlamento italiano e spesso incontra i ragazzi delle scuole per raccontare la sua storia che ha riportato in un libro”Maledetta mafia”,scritto con la collaborazione di Umberto Lucentini . Nell’incontro con i ragazzi dell’Istituto Barnaba-Bosco, voluto fortemente dal professore Gianni Nobile, non solo ha raccontato la sua storia, ma ha risposto in maniera esaustiva e chiara alle domande degli studenti che,dopo aver letto il suo libro, hanno ascoltato con ammirazione la sua esperienza di vita. L’incontro,infatti, ha destato nei ragazzi grande interesse e ha portato a provare immensa ammirazione verso una donna che ha deciso di “sacrificare” la propria vita per far sì che gli altri (in particolare i giovani)possano vivere in una Sicilia dove le stragi non siano all’ordine del giorno né siano accettate con indegna rassegnazione dalle vedove e da quelle famiglie decimate da vere e proprie “esecuzioni”. Tutti i ragazzi hanno ringraziato il professore Gianni Nobile per aver sollecitato la partecipazione dell’onorevole Piera Aiello a questo incontro ma soprattutto grazie a lei che ha accettato e ha fatto sentire dalla sua viva voce quella che è la storia di coraggio e sacrificio.
Cavallo Francesca
De Leonardis Karola
Francioso Mariapia
Solari Roberta
CLASSE III C
