//GLI STRILLONI

GLI STRILLONI

di | 2020-10-25T18:28:51+01:00 25-10-2020 16:23|Alboscuole|0 Commenti
di Maria Tea Santagiustina Classe 2^A . –  Buongiorno cari lettori, facendo parte di una redazione di un giornalino scolastico online dove gli articoli viaggiano sulla piattaforma di Alboscuole, quindi possono essere letti da tutta l’Italia una volta pubblicati, e in più sapendo che, anche le testate dei quotidiani nazionali e locali anch’essi hanno un loro sito Web sul quale viene pubblicato il loro giornale, non si può certamente non sottolineare che attualmente la comunicazione digitale assicura in tempi brevissimi e in contemporanea a molti utenti sparsi in varie parti del mondo una veloce comunicazione delle notizie. Tutto questo in passato non era così perché tra le strade delle città c’erano dei ragazzi che cercavano di convincere, gridando a squarcia gola, i passanti a comprare una copia del giornale sul quale erano riportare le notizie. Beh, oggi con quest’articolo faremo un salto proprio in quel passato e giungeremo così alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, che dal mio personale punto di vista sono stati un meraviglioso periodo storico pieno di vantaggi se si pensa a come potevano vivere i ricchi, ma come era la vita invece per i meno fortunati? Quelli che non si potevano permettere la ricchezza, la scuola e non avevano neanche un po’ di cibo da mettere fra i denti? In quel periodo i figli dei fruttivendoli, dei pescivendoli e di molti altri appartenenti a settori sociali del loro stesso rango andavano a lavorare come strilloni, cioè girovagavano per le strade delle grandi città con sotto mano dei giornali ed urlavano le notizie (da qui il nome strilloni), sperando di poter venderne le copie per guadagnare qualche centesimo per vivere. Spesso la maggior parte di questi ragazzi non aveva famiglia e così la sera si ritrovavano in apposite locande frequentate soprattutto dagli strilloni nelle quali passavano la notte e fu in questo modo che nacquero dei veri e propri gruppi di amici disposti ad aiutarsi a vicenda. Avvenne precisamente nel 1899 a New York che venne attuato da loro un grande sciopero collettivo. Da questo episodio vennero in seguito ispirati e tratti dei film, musical e fu anche scritto qualche libro. Il tutto nacque quando Joseph Pulitzer, un giornalista, editore e politico ungherese, decise di aumentare il prezzo dei giornali, da far distribuire agli strilloni, di dieci centesimi a copia (i centesimi in quel periodo avevano un valore maggiore di quello odierno). Gli strilloni arrabbiati per  questo aumento rispetto ai loro bassi guadagni decisero di rivoltarsi contro questa ingiustizia. Quei ragazzi inizialmente fecero molta fatica ad accordarsi tra di loro sulle azioni da intraprendere anche perché presumibilmente non avevano un leader con un’adeguata conoscenza culturale e legale capace di difenderli e che li potesse energicamente guidare per contrapporsi ai soprusi subitiUn esempio che si può citare è il film del 1992 della Disney, nonché musical, “Gli Strilloni”, dove invece il protagonista Jack Kelly guida i rivoltosi, con l’aiuto appunto di tutti gli strilloni di Brooklyn, ai quali alla fine si uniscono alla rivolta anche tutti gli altri lavoratori di New York, per affermare i loro diritti. Da quel preciso momento i lavoratori si convinsero a costituire un loro sindacato così le loro voci vennero finalmente ascoltate da tutti i ricchi che fino a quel momento li avevano considerati privi di ogni possibilità di emergere dal loro basso rango. Per concludere ecco la conseguente riflessione: Noi tutti possiamo solo imparare da quei ragazzi che senza una formazione culturale sono riusciti a creare un movimento civile che ancora oggi viene ricordato con molta ammirazione.