Molte scuole organizzano ogni anno scambi culturali: gli alunni di diverse nazioni vanno per un periodo di tempo piuttosto breve all’estero. Ad esempio, ogni anno, la nostra scuola ne organizza alcuni con altre nazioni europee come Francia, Paesi Bassi, Grecia, Spagna e Germania. Gli alunni di due nazioni diverse vengono abbinati tra loro dai professori in base ai loro interessi, e queste coppie poi dovranno svolgere attività scolastiche e non, finalizzate all’integrazione e all’amicizia fra ragazzi italiani e stranieri.
Il concetto di Intercultura nasce nel 1940, grazie all’antropologo cubano Fernando Ortiz Fernández, che lo aveva introdotto nel “Contrapunteo cubano del tabaco y el azúcar” come teoria interculturale. L’affermazione in Europa del concetto a livello scolastico e associativo risale agli anni ‘70 come campo di riflessione e intervento per affrontare temi e risolvere problemi nati dall’eterogeneità linguistica e culturale.
Nel 1987 venne creato dall’Unione Europea il progetto ERASMUS, ideato per la prima volta nel 1969 dalla pedagogista Sofia Corradi: il progetto consente ai giovani di studiare o effettuare un tirocinio in un Paese europeo o anche in Paesi fuori dall’area UE come il Liechtenstein e la Turchia.
di EMANUELE PONTILLO – Il progetto ERASMUS comprende un’ampia gamma di attività, infatti, oltre allo scambio di studenti e docenti è previsto anche lo sviluppo di programmi di studio o di programmi intensivi internazionali e può anche assumere la forma di Rete Tematica, il cui obiettivo è il miglioramento della qualità della conoscenza attraverso lo sviluppo dell’insegnamento.
Il programma incoraggia non solo l’apprendimento, ma anche la creazione di legami e relazioni tra studenti di nazionalità diverse ed è anche un momento in cui lo studente inizia ad assumersi delle responsabilità.
Questo progetto è diventato una sorta di fenomeno culturale molto popolare tra gli studenti europei, perché offre loro la possibilità di trascorrere un periodo all’estero ed è molto utile poiché, all’interno di una società sempre più globalizzata, la creazione di unioni tra le diverse culture mondiali è imperativa se si vuole costruire un futuro armonioso e pacifico