di Gabriele C Mancuso 2I – Non lontano dal luogo dove sorse Salerno si sviluppò, nell’area dell’attuale quartiere di Fratte, tra VIII e V secolo a.C., un centro etrusco, che secondo alcuni studiosi si sarebbe chiamato Irna. Si tratta di un importante avamposto degli Etruschi nel Golfo di Salerno, area dove essi interagiscono con i Greci di Poseidonia-Paestum.
Questo centro, aperto a genti e culture diverse, grazie ai commerci ed agli scambi, fu molto ricco, come indica la grande quantità di vasi ateniesi, che allora rappresentavano oggetti di lusso, presenti nelle tombe della necropoli in prossimità dell’area archeologica che si può visitare. Nel Museo Archeologico Provinciale, sono esposti questi vasi e gli altri reperti trovati negli scavi di Fratte, tra i quali le decorazioni in terracotta di un tempio dedicato a Ercole, che era amatissimo nell’area etrusca.
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce anche alcune tombe ed una cisterna nella zona dell’acropoli, oltre alle numerose anfore di produzione ateniese con oggetti personali.
L’antica cittadina etrusco-sannitica aveva tetti con decorazione architettonica policroma, un tempio con bassorilievi nella cosiddetta “acropoli etrusca” e costruzioni in tufo, che fanno dedurre che l’abitato di Fratte aveva una struttura di tipo urbano abbastanza sviluppato.
La sua scoperta è avvenuta negli anni ’50 durante lavori di ampliamento del centro abitato.
Attualmente il sito archeologico è visitabile, e si trova all’interno del comune di Fratte.
La necropoli è esattamente come una città, una città antica di secoli e che senza alcun abitante ti insegna molte più cose di quanto tu creda.