di Martina Moschetta, 2^ B
Tra le varie forme di intrattenimento che divertono i ragazzi esiste l’Escape Room: un fenomeno ormai diventato virale e apprezzato dai ragazzi che, divertendosi, devono ingegnarsi a trovare soluzioni per “fuggire via” da una stanza.
L’Escape Room esiste da circa diciassette anni, ma solo nell’ultimo periodo se ne parla di più poiché è molto amato.
L’idea dell’Escape Room è nata nel 2007 in Giappone da Takao Kato, che ha fondato la REG, Real Escape Game, trasformando l’esperienza virtuale in una immersione tangibile e reale da parte dei giocatori.
Ma l’idea originaria sembrerebbe risalire al 1988 grazie ad un libro di John Wilson, che avrebbe ispirato poi il videogioco Behind Closed Doors. Il videogame era un’ avventura testuale dove, i giocatori rinchiusi in una stanza, dovevano raccogliere indizi e risolvere enigmi per guadagnare la libertà.
L’Escape Room, appunto come nel videogioco, consiste nell’avere dei giocatori reali, che devono risolvere degli enigmi per ottenere la libertà: gli enigmi possono essere di vari tipi tra cui, horror, bellici o, in alcuni casi, divertenti.
Ad esempio, in Italia, una delle Escape Room più difficili è quella del Palazzo del Maniaco, a Milano, 1500mq di accampamento militare recintato e coperto, personaggi ed una trama ricca di suspance che si trova all’interno di un palazzo di sei piani di cui solamente tre dedicati allo svolgimento dell’esperienza: il seminterrato, il piano e il primo piano.
Presenze, enigmi, atmosfere e indizi fanno spezzare il fiato nella fretta di voler scappare via!
Buon divertimento