Dalla Redazione del TGTassoNews – Se apriamo una qualsiasi enciclopedia sul rock classico, poi una sul jazz, poi una sul progressive e infine sulla musica italiana, quante possibilità ci sono che uno stesso gruppo venga citato in ciascuno di questi volumi? Davvero pochissime. Se poi restringiamo la ricerca alle band di nazionalità italiana, con ogni probabilità potremmo tranquillamente fermarci alla prima lettera dell’alfabeto.
Questo giochetto dovrebbe dare la misura di cosa e quanto abbiano significato gli Area per la musica del secondo Novecento. Gli Area sono stati una delle band più innovative e influenti della scena musicale italiana negli anni ‘70. Fondati nel 1972, erano conosciuti per la loro miscela unica di rock progressivo, jazz, elettronica, musica etnica e sperimentazione sonora. I membri principali includevano Demetrio Stratos (voce), Patrizio Fariselli (tastiere), Giulio Capiozzo (batteria), Ares Tavolazzi (basso) e Paolo Tofani (chitarra). La loro musica si distingue per una forte carica politica e sociale, spesso in sintonia con i movimenti di contestazione dell’epoca.
Il primo album, “Arbeit Macht Frei” (1973), stabilì subito la loro inclinazione verso sonorità complesse e tematiche provocatorie, affrontando argomenti di libertà e oppressione. Seguì “Caution Radiation Area” (1974), che spinse ancora più in là la sperimentazione sonora, confermando la loro natura innovativa e di avanguardia. Con “Crac!” (1975) raggiunsero un pubblico più ampio, grazie a brani più accessibili, pur mantenendo il loro stile unico.
La figura di Demetrio Stratos fu centrale per il gruppo, grazie alla sua capacità vocale straordinaria e al suo interesse per la sperimentazione con la voce come strumento. Tuttavia, nel 1979, Stratos morì prematuramente a soli 34 anni, lasciando un vuoto difficile da colmare e segnando la fine di un’era per gli Area. L’impatto del gruppo rimane comunque vivo, considerato da molti un punto di riferimento per la musica sperimentale e il progressive italiano.
Gli Area hanno lasciato un’eredità di libertà artistica e impegno culturale che ha ispirato molte generazioni successive di musicisti, rendendoli ancora oggi un simbolo di innovazione e anticonformismo.