//Gli adulti insegnano

Gli adulti insegnano

di | 2019-01-30T09:43:47+01:00 30-1-2019 9:43|Alboscuole|0 Commenti
Di Giacomo Caporale   I ragazzi di oggi sono “sempre connessi”, scollegati dal prossimo, non sono educati a stare con gli altri. Secondo me occorre insegnare loro a connettersi veramente con il prossimo, riconoscendolo e rispettandolo. A giocarci insieme, nella vita reale e socializzare, non lasciandoli giocare ore e ore davanti a una apparecchiatura elettronica. Sicuramente ci si diverte ma, stare insieme ai propri coetanei lo è molto di più. Io sono un ragazzo con dei genitori molto seri e ho regole precise sui tempi per stare connesso. Ho imparato anche io a dosare il tempo di gioco online e a sapere quando è il tempo di spegnere.  Secondo me il problema parte dai genitori che anche se si lamentano dell’uso eccessivo di smartphone e web dei propri figli, mostrano di non avere controllo, anche loro, sul loro rapporto con i dispositivi tecnologici. A parer mio i figli imparano dai comportamenti dei genitori, non dalle parole, è impossibile portare i ragazzi dove i genitori non sono arrivati. Se un genitore usa troppo un telefonino non potrà mai convincere suo figlio a non usarlo. Ormai l’essere “sempre connessi” ci accompagna ad ogni luogo e ad ogni momento. Non solo stando a casa ma anche uscendo facendo una passeggiata. Ormai quando passeggio per Lecce vedo “zombie” camminare con le teste piegate su uno schermo, senza apprezzare la vera vita. Conosco ragazzi che sono vittime e schiavi del telefono addirittura in estate, quando ci si dovrebbe rilassare, andare al mare, stare con gli amici. Questi ragazzi hanno il coraggio di restare a casa e pensare divertirsi sudando davanti un monitor dalla mattina alla sera. E’ un problema di autocontrollo, non di tecnologia.  I vantaggi infatti della connessione sono tanti. Si sa in tempo reale cosa è accaduto dall’altra parte del mondo. Si accorciano le distanze tra gli uomini che, se fisicamente sono lontani, con le nuove tecnologie possono comunicare “vedendosi” quando vogliono.  Molto è nelle mani degli adulti, che, se non si comportano da “adultescenti”, possono insegnare ai giovani l’uso ragionato degli “strumenti” tecnologici.