di Francesca Falchi, classe 2^E – Gisella Cardia, nota come la veggente di Trevignano, è una ex imprenditrice che afferma di vedere la Madonna. Per conoscerla meglio dobbiamo fare un passo indietro e ricostruire la sua storia. Maria Giuseppa Scarpulla, il suo vero nome, possedeva una piccola azienda di ceramica a Patti, in provincia di Messina. Successivamente, nel 2013, viene condannata a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, pena poi sospesa. In seguito si trasferisce a Trevignano, il luogo in cui si svolge la vicenda, insieme al marito Gianni Cardia, dal quale prende il cognome. Ebbene cari lettori, siamo arrivati all’anno in cui l’intrigato caso ha inizio: il 2016. Difatti in questo fatidico periodo, Gisella fa un viaggio in compagnia del suo coniuge a Medjugorje, dove, a quanto pare, compra una statuetta della Vergine con una caratteristica che ci racconta proprio la protagonista della nostra storia: questa scultura della Santa Donna lacrimava sangue. Su questa affermazione però ci sono state molte perplessità e punti di vista contrastanti, e non poteva mancare una notizia spiazzante: secondo degli studi, si tratterebbe di sangue di maiale, eppure la signora Cardia nega tutto. I miracoli però non sono finiti, anzi, abbiamo altri svariati esempi, raccontati sia dalla nostra figura di spicco sia da altri testimoni. Uno dei più rilevanti è sicuramente l’apparizione delle stigmate comparse sulle sue mani durante il periodo della Quaresima. Molti fedeli hanno avuto la possibilità di osservarle, così come l’hanno avuta molti studiosi, ma anche su questo argomento ci sono stati pareri discordanti. La veggente ci racconta di altri fenomeni miracolosi oltre che questi, come la moltiplicazione della pizza quando non ce ne era abbastanza per tutti. Vi è poi la tradizione principale: l’apparizione della Madonna ogni terzo giorno del mese, evento molto atteso dai credenti e che si svolge sul lago di Bracciano in via delle Rose. Un altro elemento importante del nostro caso è il lato economico, sul quale sorgono svariati dubbi. Che fine fanno i soldi che vengono donati? Tutto ciò che ci racconta è la verità o lo fa solo per arricchirsi? Ha davvero usato una grande parte di denaro donata dai praticanti per acquistare i climatizzatori, il box doccia e un forno per suo uso personale, o li ha utilizzati, come dice, per le attività dei fedeli? Su questo si hanno più quesiti che certezze. Quello che possiamo fare è aspettare delle risposte date da indagini concrete, che possano portare alla restituzione dei soldi persi a chi spettano!