MARIA AGNESE DI FOGGIA (4^ F)
Sono purtroppo in aumento le vittime di disturbi alimentari, non solo più ragazzine, ma anche uomini, che vedono il cibo come una vera e propria malattia. Non solo l’anoressia, ma anche bulimia. Ai disturbi dell’alimentazione quest’anno è stato dedicato venerdì 15 marzo, la Giornata del Fiocchetto Lilla, che si celebra dal 2012, grazie alla volontà di Stefano Tavilla, un padre che ha perso la figlia di soli 17 anni per bulimia. Questo è il giorno in cui l’Italia si tinge di lilla per sensibilizzare e informare sull’argomento. Quest’anno si è tenuta l’ottava edizione, durante la quale non solo si è parlato dei disturbi alimentari, ma ci sono stati degli interventi da parte di chi questi disturbi li ha vissuti sulla propria pelle. Testimonianze di chi purtroppo sta ancora lottando.
Questo problema di cui tanto si è sentito parlare sta degenerando. Una stima recente afferma che sono in aumento anche gli uomini che ne sono colpiti: ben 1 su 15; per le ragazze si parla di ben 8 ragazze su 100, la cui età va nella maggior parte dei casi dai 14 ai 24 anni. Si assiste, purtroppo, a un preoccupante abbassamento dell’età di esordio, con casi di bambine di 8-9 anni.
La cura richiede la presenza di équipe multiprofessionali per potersi occupare della cura sia del corpo che della mente: le équipe comprendono psichiatri, neuropsichiatri infantili, nutrizionisti, dietiste, educatori, infermieri, altri operatori della riabilitazione e sociali, i quali intervengono a secondo del livello di gravità.
Ultimamente ho letto una testimonianza che mi ha fatto veramente riflettere: si tratta di una ragazza che frequentava il liceo classico, il cui peso era di solo 38 kg,per 175cm, i capelli le erano ormai caduti del tutto. Ella spiega come ha superato questo periodo cupo della sua vita. Per lei inizialmente era molto difficile crederci, aveva paura, quando usciva si proteggeva dal freddo e dagli sguardi altrui; anche i genitori, che inizialmente incoraggiavano la figlia nel controllare la sua alimentazione, iniziarono ad aver paura. La ragazza nella sua testimonianza parla anche di ben tre psicologi i quali non concludono nulla. In ogni caso, però, è riuscita a superare questo periodo critico. Fortunatamente lei oggi sta bene e non augura a nessuno ciò che gli è accaduto.
Personalmente penso che l’alimentazione vada migliorata per non riscontrare dei problemi di sovrappeso e sono del pensiero che le diete fai-da-te possano solo far male ed è meglio rivolgersi a qualche specialista e non fidarsi solo delle proprie forze.