di Elisabetta Lezzi e Aurora Nicoletti
“Fate in modo che non solo oggi sia il nostro giorno, ma che il nostro giorno sia tutti i giorni”. Queste le parole con cui Marta, una ragazza disabile di 21 anni, apre il videospot girato per il 3 dicembre, “Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità”. Insieme a lei tanti vip dello spettacolo con cui Marta declama a gran voce lo slogan “Abbatti le barriere e supera l’indifferenza”.
Tanti come lei quotidianamente sono costretti a slalom tra buche, marciapiedi privi di scivoli, macchine parcheggiate in posti riservati a disabili o sulle strisce pedonali e tanto altro ancora che impedisce, a chi vive una disabilità, di poter condurre una vita normale.
Per abbattere queste barriere architettoniche bisogna innanzitutto demolire quelle culturali: gli atteggiamenti d’indifferenza o di disattenzione che spesso mettono in difficoltà una persona disabile.
Proprio questi “paletti” mentali fanno più male di quelli architettonici: il loro abbattimento dovrebbe far parte del sentire comune, essere una cosa naturale.
Se una strada o un passaggio sono stretti, deve essere interesse di tutti adeguarla alle esigenze sia di chi sta in piedi con le due gambe sia di chi è costretto su una sedia a rotelle.
La disabilità non è un limite, lo è soltanto se la società lo rende tale, solo se viene a mancare il senso civico e solo se si guarda una sedia a rotelle con pietismo e indifferenza. Proprio quelle ruote che “girano” a Marta.
Un disabile è un valore aggiunto e la nostra responsabilità civica dovrebbe tenerlo sempre bene a mente.