Il 21 marzo è il primo giorno di primavera ma è anche il giorno in cui l’associazione Libera, dal 1996, celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Nei giorni che precedono questa giornata i docenti, a scuola, sottolineano le conseguenze di scelte sbagliate che portano a vivere nell’illegalità ai danni di tante vittime innocenti che hanno lottato, lottano e lotteranno per la giustizia e per la legalità.
In classe abbiamo letto una trascrizione teatrale tratta dal romanzo “Per questo mi chiamo Giovanni”.
Grazie a questa lettura abbiamo potuto conoscere la storia di Giovanni Falcone, il giudice che fu ucciso il 23 maggio 1992 con la moglie Francesca Morvillo e con gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Questi sono soltanto alcuni nomi e cognomi che vengono scanditi ogni anno il 21 marzo.
La lista, purtroppo, ne contiene tantissimi. Troppi.
“Abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di chi è stato assassinato: sono morti, ma sono ancora vivi, perché le loro speranze devono camminare sulla nostre gambe. Dobbiamo essere noi più vivi, più veri, più coraggiosi per costruire ancora più vita.” (don Luigi Ciotti, coordinatore di Libera)
Giuseppe Antonucci
Classe III H