a cura degli alunni Aisa Greta, Gaudenzi Veronica, Loreti Riccardo, Neri Giulia, Pesaran Sanli, Elisa Zappi – classe II/D – scuola Secondaria di I grado
La terza lettura di “Fino a quando la mia stella brillerà “capitolo:
“Dentro Auschwitz” di Liliana Segre, la protagonista. Liliana era con
suo padre, in viaggio. Durò circa una settimana, erano tutti
ammassati. Alla fine del viaggio erano seicentocinque, qualcuno era
morto. Un soldato, per calmarli, disse loro che dopo la registrazione
si sarebbero ricongiunti. La divisero da suo padre, egli fu mandato in
fila con degli uomini. Il papà aveva chiesto alla vicina di prendersi
cura di Liliana. Essa era stata fortunata perché i nazisti avevano
deciso di far passare solo trentuno donne e lei era tra quelle. Liliana
era stata mandata in una fila di bambini da soli e la vicina nelle camere a gas. I nazisti avevano deciso di non far lavorare i bambini sotto i tredici anni e Liliana si
salvò grazie alla sua altezza, facendo credere di essere più grande. A quel punto Liliana aveva capito che non erano più umani ma pezzi! Questo è solo un piccolo capitolo ma ci fa già capire quante avventure ha vissuto la povera Liliana, che per qualche miracolo è ancora viva. Il capitolo, ma anche il libro intero, fa riflettere sul fatto che non si deve perdere
tempo a pensare al futuro ma vivere il presente, gustarselo e lasciar
far vivere la vita secondo il suo corso senza avere paura di niente.
L’ultimo libro, intitolato “il volo di Sara”, racconta di un pettirosso che
decide di prendersi cura di una bambina, Sara, all’interno di un campo di concentramento. Cercava di accudirla in tutte le maniere e per farle compagnia andava a trovarla tutte le sere. Una mattina il pettirosso non riusciva a trovare Sara, finalmente la trovò, era in fila con altre bambine verso la morte, il pettirosso allora donò a Sara le sue ali affinché potesse fuggire libera nel cielo.