//Giornata contro la violenza sulle donne: riflessioni di … classe

Giornata contro la violenza sulle donne: riflessioni di … classe

di | 2022-12-05T17:42:11+01:00 5-12-2022 17:39|Alboscuole|0 Commenti
ECCO ALCUNE DELLE RIFLESSIONI RACCOLTE NELLE QUINTE CLASSI IN OCCASIONE DELLA “GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE”.
“Il rapporto con i coetanei maschi è abbastanza normale, ci troviamo molto bene in loro compagnia, tuttavia, non riusciamo a sbloccarci totalmente nei loro confronti per paura di non essere comprese a fondo soprattutto nelle confidenze personali, per paura del giudizio. Tuttavia, pensiamo che un confronto con l’altro sesso sarebbe costruttivo per acquisire maggiore consapevolezza sul diverso punto di vista”.
“ Viviamo questa giornata nella speranza che avvenga un cambiamento radicale nella mentalità della società, affinché nei casi di questo fenomeno diminuiscano sempre di più. È necessario ricordare ed essere a conoscenza, indipendentemente se si tratta di un evento personale. Non riguarda te oggi, ma potrebbe riguardare te domani”.
“Il costo del silenzio di uno non è quantificabile. La violenza contro le donne non conosce confini, né cultura o ricchezza ed è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Fin tanto che perdurerà non potremmo affermarle dei reali progressi verso l’eguaglianza. Lo sviluppo della pace”.
“Ad oggi la violenza sulle donne è sempre più diffusa. Non solo fisicamente ma anche violenza psicologica, che comporta un forte ‘shock’ alle ultime”.
“La violenza sessuale è frutto della perversione della mente umana. esistono diverse tipologie di violenza, ma le principali, sulle quali ci soffermeremo, sono la violenza psicologica e quella sessuale. La violenza psicologica è generalmente  poco considerata, ma è forse quella che più lascia il segno. Le parole sono sassi, è come tali sono capaci di danneggiare profondamente chi ne viene colpito, può cambiare e avere un impatto negativo sulla sua vita, impatto che, a differenza di un pugno, non lascerà segni che si risaneranno con il tempo. La violenza psicologica è una tossina che ci uccide lentamente, e non ci lascia abbastanza fiato per poter gridare aiuto. Per le donne la violenza psicologica è una limitazione della propria libertà, così come la violenza sessuale, che le costringe a preoccuparsi delle proprie scelte, e avere paura di vivere la vita.”
“Mi ricordo una volta, ero uscita con delle mie amiche, quando ad un certo punto si avvicina un ragazzo di circa 30 anni, e nonostante io gli avessi detto di averne 17, continuava a farmi complimenti e chiedermi di andare a fare un giro con lui e berci qualcosa insieme. A mio parere è un comportamento sbagliato e irrispettoso.”
“Sentirsi libere non vuol dire avere libertà, perché quest’ultima la si acquista nel momento in cui ci si sente sicure nel vestirsi, come più si vuole, o della certezza di non dover essere pronte a difenderci da un momento all’altro, senza avere la paura costante che qualcuno possa farci del male a giudicarci senza motivo. Ci sentiamo libere, ma sappiamo di non esserlo!”
Dalle considerazioni svolte dagli studenti, si deduce che tra i giovani c’è una forte consapevolezza del fenomeno. Questo lo potremmo tradurre come un ottimo investimento educativo volto al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di violenza. Un dato che ci conforta, visto che noi saremo le donne e gli uomini del futuro. Le studentesse hanno non solo raccontato di alcune esperienze personali, ma anche del loro rapporto con il sesso maschile. Si avverte una sorta di paura, di timore che ha origini molto remote. La violenza di genere, infatti, fonda le radici in una concezione patriarcale della società. Una mentalità ancorata al passato. Emerge nelle manifestazioni di mascolinità tossica e in una visione degradante del ruolo della donna. Ma oggi la donna come viene vista? Siamo nel 21esimo secolo e la donna viene ancora vista da alcuni come un oggetto da possedere. Però è anche vero che fortunatamente le sono riconosciuti molti diritti, e in qualche modo la normativa la tutela in caso di violenza ma non ancora abbastanza.

A cura di Martina De Chiara (4^ B Sport), Simone Raimo (5^ C), Vincenzo Perrone (5^ E)