di Elena Antonaci
Alla prima prova ero ansiosa come ogni volta che c’è una verifica ma ero consapevole che non poteva trattarsi di una normale prova scritta come tante altre. Poi ho pensato letteralmente alla definizione di ciò’ che mi attendeva: “giochi matematici”; quindi se si parlava di gioco, sarebbe stato sicuramente divertente.
Sì, si tratta effettivamente di “giochi” soprattutto di logica e ragionamento, ma essere valutata anche per un gioco mi faceva capire che forse tanto gioco non era. Primo collegamento… un due tre… si parte. Risposta dopo risposta ho iniziato a concentrarmi solo sulle domande e sulle risposte da dare senza pensare a null’altro. Ansia via! Risultato ottimo e pronti alla seconda prova con un sorriso in più e un poco di leggerezza.
Se l’ansia credevo fosse ormai un ricordo avevo sbagliato perché mi son resa conto che il livello delle domande avrebbe potuto essere di gran lunga superiore. Forza e coraggio… non è una gara tra compagni, ma con se stessi.
Oggi gioisco perché mi sono qualificata alle finali regionali. Partecipare è un’opportunità e qualificarsi per le finali regionali, è motivo di orgoglio non solo personale, ma anche per tutte le persone che mi sono vicine, e questo orgoglio, sono certa, diviene gratificazione per tutti i miei insegnanti che hanno contribuito al mio percorso formativo perché ognuno di loro con il loro sapere arricchisce le mie conoscenze. La mia qualificazione rappresenta in questo senso la “nostra” qualificazione ed il mio compiacimento è un ringraziamento a tutti loro perché, anche in questi momenti, la soddisfazione va condivisa.