Io pratico ginnastica ritmica e penso che la maggior parte delle persone che non la praticano non la considerano uno sport di squadra. In effetti non sempre si svolgono esercizi in gruppo, ma delle volte si possono fare anche degli esercizi a gruppi o in coppia durante le gare.
Ora racconterò una mia esperienza: tutto è successo circa un anno fa, durante una gara. Appena mi avevano comunicato che avrei fatto una gara in squadra ero felicissima, era la prima gara di gruppo che facevo e non tutte le mie compagne partecipavano, è come se senza dircelo le insegnanti avessero fatto una specie di selezione. Avevano deciso che solamente tre di noi avrebbero partecipato e avevano convocato me e altre mie due compagne.
Durante l’allenamento successivo iniziarono a montare il nostro esercizio e man mano che andavamo avanti vedevamo che era sempre più difficile, insomma non eravamo più tanto convinte di voler partecipare a questa gara.
Iniziammo anche ad abbinarci la musica, una veramente veloce; ogni volta qualcuna di noi sbagliava e quando veniva bene ad una non veniva all’altra.
Gli allenamenti passarono velocemente, la gara si avvicinava sempre di più e noi non eravamo affatto pronte, ci era venuto tutto bene solo un paio di volte e avevamo avuto tre mesi per provare.
Insomma era arrivato il giorno della gara, ci ritrovammo tutte e tre e le allenatrici direttamente nella palestra dove dovevamo svolgere la gara.
Iniziammo a riscaldarci e dopo passammo all’esercizio, finché arrivò il momento di entrare in pedana, c’erano almeno 60 persone e 10 giudici a guardarci, avevamo davvero paura di fare una pessima figura e di perdere un’altra volta, come in tutte le gare singole.
La nostra società non era considerata forte, anzi, nessuno ci temeva; volevamo veramente molto portare la nostra società alla vittoria e dimostrare quanto contavamo, ma dubitavamo veramente che con quell’esercizio avremmo vinto, anche perché dopo tutto era la nostra prima gara di squadra.
Ad un certo punto pensammo: “Perché non possiamo vincere?! Dobbiamo dimostrare quanto valiamo; noi non possiamo vincere, dobbiamo vincere.”
Entrammo in pedana e non sembravamo nemmeno noi. Appena rientrammo nella pedana di prova le nostre allenatrici ci fecero i complimenti, eravamo state veramente brave e non vedevamo l’ora che ci fosse la premiazione.
Durante la sfilata, prima della temutissima premiazione il cuore ci batteva a mille. Iniziarono a chiamare le squadre classificate sul podio: “ al terzo posto Etruria, al secondo posto Ariele e al primo posto Centro Ginnastica Firenze!”
Ci mettemmo a fare i salti di gioia, avevamo vinto! Eravamo riuscite a rendere onore alla nostra società, era il premio più bello che potessimo ottenere.
Dopo la gara andammo a prendere un gelato e così finì la nostra avventura.
Le gare dopo le perdemmo tutte, ma eravamo felici, andava bene così, eravamo contente di aver portato onore alla società anche se per una volta sola.
Da quell’esperienza capimmo una cosa: le gare singole erano belle, ma nulla a che fare con quelle a squadra, dove sei in compagnia e ti diverti.
Per me lo sport non è solo un passatempo, è un posto dove mi diverto, certo un po’ si fatica, ma ne vale la pena, perché tieni in forma il tuo corpo e alla fine è solo un posto in cui giochi e stai con le amiche.
Delle volte qualcuno va a fare sport di malavoglia, pensando che lo sport non serva a nulla e che ti faccia faticare inutilmente; mentre fai sport non solo fatichi (come sembra) ma ti diverti e conosci persone nuove.
La maggior parte delle persone non si rende conto che lo sport aiuta, ma secondo me è una cosa che non si vede all’istante, ma giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento.
Bisogna sempre ricordare che lo sport fa bene e va praticato, perché ti aiuta nella vita.
Lisa Frosini / Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze