//Ginevra e Lancillotto

Ginevra e Lancillotto

di | 2020-05-30T22:48:02+02:00 30-5-2020 22:48|Alboscuole|0 Commenti
Ginevra era una fanciulla, la cui folgorante bellezza colpì e affascinò re Artù, al punto da chiederla in sposa, infatti in ogni versione e nei romanzi del ciclo arturiano viene presentata come la regina di Camelot. Il suo legame con Lancillotto appare nel romanzo di Chrétien de Troyes e in tutti i romanzi successivi dedicati alla storia, i due sono i protagonisti di un amore illecito e tragico, che porta alla distruzione di Camelot.                           Le diverse versioni concordano sia sulla discendenza di Lancillotto dal re Ben di Benoic e da sua moglie Elaine, sia sulla sua identità di prode e coraggioso cavaliere alla corte di re Artù, che gli è valso il soprannome di Primo Cavaliere della Tavola Rotonda. Secondo alcune versioni, in seguito all’uccisione di suo padre, Lancillotto, ancora bambino, rimase nel castello di Camelot. Altre versioni, invece, tramandano che, dopo la morte del padre, Lancillotto fu rapito dalla dama del regno del Lago che lo addestrò per farlo diventare un perfetto cavaliere di corte, solo da adulto avrebbe lasciato il regno del Lago e per le sue prodezze avrebbero meritato il titolo di Primo Cavaliere della Tavola Rotonda. Dopo essere diventato un paladino della corte di re Artù, Lancillotto si rese protagonista di imprese gloriose e atti eroici, tra cui il salvataggio della regina di Camelot, rapita da un nemico del regno: Melegant. In seguito a questo accadimento Ginevra e Lancillotto si innamorarono perdutamente, tanto da non riuscire a stare lontani l’uno dall’altra e a cercare svariati modi per vedersi e amarsi segretamente. Ma quando si è accecati da un tale sentimento, non si è mai abbastanza prudenti. Re Artù scoprì il tradimento della sua regina e del suo Primo Cavaliere, e condannò a morte Ginevra. Lancillotto riuscì a scappare e si preparò per attaccare il regno di Camelot e liberare l’amata. Camelot fu distrutta, re Artù rimase ucciso e, alla scoperta della morte di Ginevra, Lancillotto, fortemente addolorato, trovò conforto nella vita spirituale.        La storia tra Lancillotto e Ginevra è il simbolo dell’amore cortese, un sentimento adultero che rompe gli equilibri di corte, così forte da non riuscire a riflettere in maniera razionale, tanto potente da non poterlo impedire. Anna Carla Prattichizzo 1^H