Furto in classe
È già passata una settimana dal primo giorno di scuola secondaria di primo grado secondo anno e sinceramente non mi ricordo nessun nome di qualunque mio compagno di classe, tanto è inutile ricordare venticinque nomi non avendo intenzione di fare amicizia con nessuno.
Nella mia classe tutto è molto tranquillo come un mare calmo a parte la mia compagna di banco di nome Aurora Bianchi che la paragonerei a uno tsunami, lei continua a infastidirmi in questi giorni dicendo di voler essere mia “amica” e io non l’ho mai accettata.
Quel giorno era il venti settembre, Aurora mi intercettò davanti al portone d’entrata e mi costrinse di entrare insieme. Appena entrati in classe sentimmo un ragazzo che stava frugando uno zaino e che urlava:
«Qualcuno ha rubato i miei soldi per la merenda!»
Che tipo, aveva perso i soldi e diceva che glieli avevano rubati. Il nostro istituto svolge il tempo pieno per la maggior parte delle classi, inoltre supporta anche un distributore per merende a pagamento.
Chiesi ad Aurora se lo conosceva, lei rispose che era Francesco Mancini, è bravo in matematica, ma in educazione fisica non lo era affatto.
«Mica sei stato tu, Maurizio?» chiese Mancini con aria di aggressione.
«Woah woah woah, stai chill, non sparare a caso» rispose il citato.
Maurizio Conti è un mio compagno di classe, ho saputo il suo nome sempre da Aurora. Riusciva a mostrarsi pienamente capace nell’ambito della lingua inglese, ecco perché gli uscivano spesso due o tre termini stranieri.
«Dovresti chiederti perché non trovi i soldi, no?» continuò Conti.
«Qualcuno li avrà rubati, è ovvio»
«È possibile anche che li hai persi tu per strada»
«Non credo che sia così, sono sempre stato attento»
«How much do you perdere?»
«Circa venti euro. Insomma, non puoi parlare come Dio comanda?»
«I’m sorry, ma io sono un uomo avente il freedom»
«Che testardo…»
La classe rise al suo buffo linguaggio, ma a me non fece nemmeno sorridere. Chiesi ad Aurora se mi poteva dare l’elenco di tutta la classe dato che non me li ricordavo.
«C’è Lucia Barbieri al primo posto, poi Aurora Bianchi, Ettore Caruso, Edoardo Colombo, Maurizio Conti, Claudio D’Alfonso, Greta Esposito, Leonardo Leone, Francesco Mancini, Marta Marchetti, tu, Elisa Ricci…»
«Bastano questi dodici. Il resto non ho voglia di ricordarli. Grazie»
Aurora mi chiese a che mi serviva, non risposi.
«… Mica vuoi provare a trovare il colpevole?»
«Chi c’ha voglia di farlo lo faccia, io no. Ho soltanto sentito il minimo bisogno di memorizzare i nomi dei compagni per eventi speciali, almeno non te lo chiederò ogni volta»
«Allora stai pensando al mio bene?»
«Se vuoi posso tranquillamente dimenticarmi i nomi»
«Non fare i capricci!»
Dopo la prima lezione lei mi chiese: «Cosa ne pensi del furto di stamattina?»
«Niente» risposi seccamente.
«Niente?! Come fai a non ispirarti al caso? È una possibilità di diventare un investigatore ed essere il protagonista di un giallo!»
Io annuii.
«A me interessa, quindi vorrei che tu mi aiutassi»
«Non ho neuroni a sufficienza»
«Ma dai! Dicono tutti che chi non parla è sempre il più potente»
«Si saranno sbagliati»
Onestamente in quei giorni ero annoiato e volevo trovare qualcosa da fare, quindi, dopotutto, accettai comunque l’invito.
«Evviva! Allora, diamoci da fare, domani! Andremo a trovare indizi!»
«Sembri un infantile»
«Arrogante!»
L.M. classe 3A Umberto I^ Lanciano
… continua nella prossima puntata