Di Davide Lomuscio – classe I sez. H
Aprendo il cesto dei peluche, ne ho trovato uno cui tengo particolarmente: Frankie, un pastore tedesco ricevuto a Pasqua di tre anni fa.
Un tempo era più grande, ma a causa dei molteplici lavaggi si è rimpicciolito parecchio.
Subito tanti ricordi sono fuoriusciti dalla miriade di cassetti della mente: la prima volta che lo presi tra le mani ero entusiasta, perché non mi avevano mai regalato un cagnolino.
Sinceramente non so perché lo chiamai così, fu una cosa spontanea e decisi che avrei tenuto quel nome per sempre, dato che gli sta piuttosto bene. L’avevo sempre trattato come un animale vero e Frankie in cambio mi permetteva di dormire tranquillo la notte, quando ero in preda a terribili sogni. Lo posizionavo accanto a me oppure lo mettevo di guardia accanto al letto ed era sempre attento e guardingo con gli occhi spalancati pronto a divorare qualunque mostro potesse cercare di attaccarmi.
Quando andavo a scuola mi raccomandavo, dicendogli di comportarsi bene e al mio ritorno, dato che aveva obbedito, lo abbracciavo nuovamente. Anche quando iniziavo a svolgere i compiti lo posizionavo di fronte a me, mentre mi fissava con gli occhietti vitrei ed inespressi.
Ricordo che spesso lo smarrivo e, dato che non riuscivo più a trovarlo ero disperato: frugavo da ogni parte speranzoso di rivederlo. Mi ha fatto compagnia anche durante una vacanza in Friuli- Venezia Giulia e, quando uscivo dall’alloggio in albergo, lo lasciavo sotto il cuscino del letto, perché era un ambiente a lui sconosciuto e pensavo potesse avere paura. Pensavo che, una volta chiusa la porta, sarebbe sbucato dal nascondiglio e avrebbe esplorato tutto, fiutando ogni angolo e, poi, quando mi avrebbe sentito vicino, sarebbe corso rapido come una saetta dove lo avevo lasciato. Comunque, ogni anno festeggio il suo compleanno il primo di aprile e dallo scorso anno ha anche due fratellini, con cui si diverte ad azzuffarsi, a saltare e a correre da un lato all’altro della cameretta. Con loro è anche un po’ spiritoso, dato che, mentre dormono, si intrufola nelle tane e divora avidamente tutto ciò che trova, lasciandosi alle spalle una scia interminabile di briciole. Anche se è dispettoso, è amato da tutti ed adora essere coccolato, prima di abbandonarsi al pisolino pomeridiano, in modo tale da restare sveglio tutta la notte, per fare il suo compito, ovvero la guardia alla mia stanza.
Anche se sono grande, ancora oggi faccio le stesse cose del passato, per mantenere vivi quei meravigliosi ricordi, trascorsi assieme al mio cucciolo