Gioggi
di Giorgia Iacuzio, classe 3^E – Avete presente la fase della pre-adolescenza? Quel lasso di tempo, dove ogni ragazzo non riesce a controllare le proprie emozioni.
Fragili, forti, senza regole.
Così veniamo presentati agli occhi del mondo, agli occhi dei nostri genitori, agli occhi di chi ci guarda ogni giorno, o meglio di chi ha voglia di guardarci e di capire chi siamo.
In costante ricerca,alla ricerca di un amore che spesso non troveremo mai, alla ricerca di una pace spesso turbata da guerre e da brutti accaduti.
Delle volte è lo stesso mondo che ci ospita, che ci squadra dall’alto verso il basso, senza incrociare il cuore.
Eccoci, a muovere i primi passi all’interno della scuola, c’è chi si mostra forte perché ha paura di sembrare debole; chi piange da solo perché non può permettersi il lusso di farsi vedere; chi sbatte la porta e se ne va, aspettando che qualcuno lo insegui; chi disegna con le cuffie per fuggire dalle ansie e dalle paure.
Nel corso di questo triennio ho visto tanta bellezza; tenuto mani ferme tremare davanti alla paura del futuro,ho visto occhi caricarsi di lacrime per poi esplodere in un battito di ciglia.
Le medie: un percorso ormai giunto al termine, che lascia delle cicatrici all’interno della vita di ogni uomo o donna, a chi più, a chi meno. Una delle mie sarà sicuramente la morte della nostra professoressa di arte “AnnaPia Pierro”.
Ogni sezione, ma soprattutto, ogni classe porta con se dei ricordi: e nel nostro archivio ognuno di noi possiede le lezioni di storia dell’arte. La nostra insegnante dell’epoca ci ha fatto appassionare a tutto il mondo che circonda questa materia: dalla Mesopotamia, fino ai graffiti greci e romani. Un’altra ferita che mi ha provocato questo istituto sarà sicuramente l‘ultimo giorno di scuola, devo ammettere che osservare le nostre insegnanti commuoversi, mi ha fatto realizzare a cosa stava accadendo intorno a me, e che la miglior cura a tutto è quell’amicizia, alla quale devo tutte le risate passate in classe. Solo Dio sà quanto costudirò nel cuore questo momenti, e sapete perché vi ho dato fastidio fino a questo punto? Perché credo che ognuno di noi abbia un senso nella vita, e il mio è questo, dare fastidio a chi si dimentica di essere speciale.
Ovunque sarò vi sarò, vi tengo negli occhi e vi porto nel cuore.