di Elena Sofia Ragosta- La Seconda guerra mondiale non era ancora terminata, quando all’indomani dell’ 8 marzo del 1943, a seguito del disfacimento del regime fascista, migliaia di italiani dovettero subire le conseguenze nefaste della scellerata politica del capo militare iugoslavo Josip Broz, dai più conosciuto come Tito. Servendosi di partigiani comunisti, mise in atto una vera e propria persecuzione nei confronti di fascisti e italiani non comunisti. Le zone del Friuli-Venezia Giulia e Istria furono il triste teatro di quest’orrore, dove vi erano cavità carsiche dette appunto “foibe” all’interno delle quali furono gettati ,senza alcuno scrupolo , uomini, donne e bambini. Questo eccidio a differenza di altri, assume contorni ancor più agghiaccianti, ove mai fosse possibile, in quanto per lungo tempo dimenticato, sembrava quasi che quelle cavità avessero risucchiato nell’ indifferente silenzio, anche la dignità del meritato ricordo di tanto orrore subito. Solo nel 2004, infatti, con la legge del 30 marzo, il 10 febbraio é stato instituito come Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e del drammatico esodo dei tanti italiani che vivevano in Istria e Dalmazia .Incerto é persino il numero di morti, si stima tra i 3000 e 5000, anche se alcune fonti ne citano addirittura 11.000. Controversa é anche la causa che provocò questo massacro, secondo alcuni risiedeva in una ribellione contro i crimini fascisti subiti durante la guerra, per altri una vera e propria pulizia etnica nei confronti degli italiani. Tali incertezze testimoniano che questa pagina buia del nostro paese, é stata a lungo non indagata e celata in un colpevole oblio, e questo deve fungere da monito per le future generazioni, affinché possano essere attente custodi di eventi storici che possano insegnare a non ripetere gli errori del passato .
Foibe: un orrore a lungo dimenticato
di SCRIPTA MANENT - SAN GIUSEPPE VESUVIANO (NA)|
2024-02-07T21:02:59+01:00
7-2-2024 21:01|Alboscuole|0 Commenti