Titolo: Fino a quando la mia stella brillerà
Autore: Liliana Segre con Daniela Palumbo
Brevi notizie sull’autore: Liliana Segre nasce a Milano il 10 settembre 1930 in una famiglia ebraica. Visse con suo padre Alberto e i nonni paterni Giuseppe e Olga. In seguito alle leggi razziali del 1938 venne espulsa dalla scuola e il 30 gennaio 1944 venne deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Fu subito separata dal padre che non rivide più. Durante la prigionia fu impiegata nel lavoro forzato presso una fabbrica di munizioni. Dopo aver affrontato la marcia della morte verso la Germania, il primo maggio del 1945 venne liberata dall’armata rossa. Dopo lo sterminio nazista, Liliana visse con i nonni materni. Si sposò ed ebbe tre figli. Nel 2018 il Presidente della repubblica Mattarella ha nominato la Segre senatrice a vita per gli altissimi meriti in ambito sociale.
Casa editrice: Pickwick
Anno e luogo di pubblicazione: 2015, Milano
A quale genere narrativo appartiene: Romanzo storico di genere drammatico.
Racconta brevemente la trama: La testimonianza di Liliana Segre, raccolta da Daniela Palumbo, inizia con la sua infanzia felice a Milano con il papà Alberto e con i nonni Olga e Pippo (un amabile signore con cui la nipotina ascolta di nascosto le commedie romantiche alla radio e con il quale a volte la domenica passeggia in carrozza per Milano). La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più frequentare la scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo le corse con i cavalli e i regali di suo padre diventano un ricordo: Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata. A tredici anni viene deportata ad Auschwitz. Parte il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione di Milano e sarà l’unica bambina di quel treno a tornare indietro.
Il suo unico punto di riferimento nel campo di concentramento una stella. Un appuntamento fisso con lei a fine giornata per ricordare alla stella e a se stessa che un altro giorno era trascorso ed era ancora viva.
Quale parte ti è piaciuta di più, e perchè? Nella parte conclusiva del libro c’è un breve dialogo tra la scrittrice e Liliana Segre e la Palumbo chiede alla senatrice se ha perdonato. La Segre risponde che non è lei a perdonare, che la Shoah non è solo quello che è stato fatto a lei, ma ciò che i suoi occhi hanno visto fare a tantissimi altri esseri umani, in un modo così demoniaco che non è immaginabile. Perdonare vorrebbe dire dimenticare, ma come si fa a dimenticare?
Descrivi il protagonista e almeno un altro personaggio interessante: Liliana Segre è la protagonista assoluta di questo libro. Si potrebbe immaginare che sia stata una ragazzina fragile e triste a causa della mancanza della mamma, invece è una bambina solare che ha ricevuto amore vero dal papà prima di tutto e poi dai nonni, dalla balia Caterina, dalla cameriera Susanna. Tutto questo amore le permetterà di vivere il brutto periodo della deportazione con la volontà di restare viva per rivedere suo padre. Mi ha colpito la sua determinazione durante il periodo di sterminio, nell’essere distaccata da tutto e tutti per non attirare attenzione e diventare bersaglio di punizione o addirittura di uccisione.
Anche il padre è una bella figura: adorabile e innamorato di Liliana, non le ha fatto mai mancare nulla. Dalle passeggiate a cavallo alle vacanze al mare. Il suo primo pensiero era di fare felice la propria figlia. Penso che debba aver sofferto tantissimo quando si sono separati nel campo di concentramento; i giorni che trascorse prima di morire, sicuramente gli avrà vissuti con il rimorso di non aver messo in salvo la sua piccola.
Dove è ambientata la storia? La storia è ambientata nei primi tempi della sua vita felice a Milano e l’estate al mare. Poi trasferimenti in campagna ad Inverigo , nascondigli, fughe, fino all’arresto e alla reclusione nel campo di concentramento di Auschwitz.
Descrivi il tempo in cui si svolge la storia: La storia descrive la vita di Liliana dall’infanzia fino ai nostri giorni.
I fatti narrati sono in ordine cronologico o con anticipazioni e flashback? I fatti sono narrati in prima persona e sono in ordine cronologico, anche se spesso Liliana Segre spesso fa delle anticipazioni.
Ricopia una frase che ti ha colpito e spiegane il motivo: “ Fu solo una questione di fortuna o destino, capitare fra le trentuno donne che i nazisti avevano deciso di far vivere, perchè era il numero che serviva in quel momento dentro il campo”. Questa cosa mi ha fatto venire i brividi perchè ho pensato a quando Liliana ha realizzato che vivere,in quel campo, era solo una questione di fortuna.
Trova almeno tre parole che non conoscevi prima di leggere il libro:
FETICCIO(fazzoletto che conserva ancora oggi): oggetto di venerazione, di un rispetto esclusivo, irragionevole.
BALIA: è una donna cui è stato affidato l’incarico, spesso dietro compenso, di accudire un neonato.
RICOSTITUENTE: in medicina , ogni preparato che mira a ripristinare la funzionalità di un organismo deperito.
Qual è il messaggio del libro? Sicuramente il messaggio principale del libro è quello di non dimenticare mai quello che è successo a milioni di ebrei. Di non dimenticare tutta la crudeltà e la cattiveria che hanno spinto l’uomo a commettere cose così atroci.
Il libro ti è piaciuto? Perchè? Il libro mi è piaciuto molto anche se davvero molto triste. Liliana a soli 13 anni ha vissuto questo inferno: leggendo anche solo un piccola parte della sua storia , mi ha fatto davvero rabbrividire. Mi è piaciuto anche perchè racconta la sua vita anche prima di essere deportata in campo di concentramento e Liliana era davvero una bambina forte e felice.
lo consiglieresti ad un amico: Assolutamente sì perchè è scorrevole e ci fa capire molte cose e credo che bisogna leggerlo anche e soprattutto per non dimenticare.
Camilla Caravaggio
Classe II E
Scuola Secondaria di Primo Grado “Umberto I” di Lanciano (CH)
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