di Federica Mammì, Giorgio Marchesi (classe 3^H) – Questo progetto è stato organizzato oltre che dalla nostra scuola anche dalla Cooperativa Sociale “Crisalide”. Facendo interventi di informazioni e sensibilizzazione su tematiche di interesse educativo e problematiche di tipo sociale. Il percorso è stato condotto da personale specializzato. La metodologia utilizzata si avvale di tecniche e strategie di gestione del gruppo classe che si pongono come obbiettivo quello di coinvolgere gli studenti. Le tematiche affrontate a partire dal loro modo di percepire e vivere il problema e dai quesiti che essi pongono. Ci hanno fatto riflettere con questionari come per esempio il brainstorming e lavori in piccoli gruppi. Ci hanno presentato l’incontro come una possibilità di confronto di opinioni su varie tematiche. Quest’anno siamo in terza media e finalmente, tra i diversi Progetti attuati dal nostro Istituto, ci è stato proposto, anche “Educazione all’affettività”. Il 9 novembre si è svolto il primo incontro. La psicologa ci ha spiegato che quest’anno parleremo molto dei sentimenti e della propria persona. All’inizio della lezione ci ha chiesto di descrivere tre aspetti di noi riguardanti l’aspetto fisico il carattere e l’originalità. Ad alcuni studenti della nostra classe è sembrato difficile fare questo lavoro, perché non riuscivano a trovare una propria caratteristica per descriversi. Tutti noi abbiamo tre caratteristiche: il fisico oppure corpo, il carattere, quindi la personalità e la propria storia (il soprannome ecc…); perché siamo unici, diversi quindi irripetibili! Per andare d’accordo in una relazione bisogna sempre portare rispetto verso le altre persone. Il termine “Adolescenza” significa affrontare un passaggio della vita chiamato pubertà, cioè il cambiamento del proprio corpo, ma anche il cambiamento del carattere. La pubertà è diversa in ognuno di noi infatti è importante parlare dei propri dubbi e delle proprie preoccupazioni. Crescendo è importante trovare le proprie qualità positive, perché questo significa avere una buona idea di noi stessi. Nonostante sia difficile, perché in generale è più facile riconoscere i nostri difetti, piuttosto che i pregi. E’anche importante riuscire a riconoscere le nostre capacità e le nostre qualità perché questo rinforza la nostra autostima. Le attività che ci sono state proposte hanno messo in evidenza alcune riflessioni, come per esempio l’uso del denaro o di alcuni strumenti come il telefonino. Siamo ancora giovani e inesperti ed è bene affidarsi all’esperienza degli adulti che ci guidano ad un rapporto giusto con questi mezzi che ci sono utili per vivere e farlo in un modo piacevole ma con la giusta modalità. Successivamente la psicologa ci ha invitato a dividerci in gruppi scelti da noi proprio per facilitare la comunicazione. Ha proposto un brainstorming partendo dal termine “sessualità” invitandoci a scrivere tutto quello che ci veniva in mente. Nel gruppo ci siamo sentiti tutti a nostro agio e nell’incontro della settimana seguente un componente per gruppo ha esposto i termini raccolti.