di Ylenia Aluzzo – La violenza subita, le parole, gli abusi, le promesse e un amore , un amore che porta alla morte. Il 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, pertanto, presso l’aula magna dell’I.T.C “Calvino”, è stato messo in scena lo spettacolo teatrale ‘’Fimmina Sugnu’’, a cura della compagnia teatrale ‘’37°parallelo’’di Trapani. La vicenda narra di Franca Viola, una coraggiosa ragazza siciliana che riuscì ad opporsi ad un uomo mafioso considerato potente, ma che si rivelò impotente e diabolico. Dopo continue minacce e rifiuti, venne rapita e violentata. Inaspettatamente, però, Franca riuscì a dire di NO e fu la prima a farlo. Disse No a Filippo Melodia, nipote del mafioso Vincenzo Rimi e membro di una famiglia benestante. In quel periodo Melodia venne arrestato per furto e appartenenza ad una banda mafiosa e ciò indusse il padre di Franca, Bernardo Viola, a rompere il fidanzamento; per queste ragioni, la famiglia Viola fu soggetta ad una serie di violente minacce ed intimidazioni. Il caso sollevò parecchio scalpore e fu oggetto di numerose interpellanze parlamentari. All’epoca, infatti, la violenza sessuale veniva considerata un oltraggio alla morale e non alla persona; l’articolo 554 del codice penale ammetteva il matrimonio riparatore che avrebbe così salvato l’onore della famiglia, ma grazie a Franca fu cancellato. Ella credeva nell’amore, quello vero e puro,che riuscì a provare solo per Giuseppe. Franca, moglie, madre, ma soprattutto donna, simbolo di libertà e coraggio, che custodisce un messaggio, per tutte quelle ragazze che credono nell’amore, quello vero. Non è amore sentirsi annientate psicologicamente, rinunciare alla propria indipendenza, a essere se stesse, solo perché lo vuole lui. Amate prima voi. E sappiate che ogni forma di violenza subita non è colpa vostra perché avete scelto l’uomo sbagliato, ma la colpa è di chi l’ha commessa. L’amore non tollera nessuna forma di violenza, MAI.
Redatto in collaborazione con Irene Teresa.