San Martino
Ogni anno a Piedimonte Matese, nell’Alto Casertano, si tiene la tradizionale Festa e Fiera di San Martino durante il weekend del 9-10-11 novembre realizzato grazie alla collaborazione tra Coldiretti Caserta, Coldiretti Campania e l’Amministrazione comunale. Una festa antica, quella di San Martino, che originariamente era una festa dedicata all’abbondanza, ai prodotti della terra tra cui l’apertura del vino “novello” , al rinnovamento dei contratti agricoli e, in particolare alla compravendita di bestiame, sementi o attrezzature aprendo così, l’annata agraria.
La fiera è per i cittadini del paese dell’alto casertano un tuffo nel passato con cui celebrare e usufruire dei beni della terra: c’è la possibilità di comprare cibo a km zero direttamente dagli agricoltori, garantendosi un’alimentazione sana e buona. Non mancano poi le attività per i bambini come quella del laboratorio didattico chiamato “agriasilo” dove i bambini potranno giocare con i colori della terra, i semi, l’olio extravergine d’oliva e le piante oppure il teatro dei burattini.
Sagra degli Antichi Sapori di Gioia Sannitica
A Gioia Sannitica, tra le numerose manifestazioni, sagre ed eventi che valorizzano la realtà del territorio, è particolarmente apprezzata la “Sagra degli Antichi Sapori”, organizzata dalla Pro Loco. Questa ha lo scopo di omaggiare i tradizionali piatti della cucina locale, diventando così una meta inderogabile e uno degli eventi più importanti della provincia. I protagonisti indiscussi di queste serate, infatti, sono i gustosi piatti sapientemente preparati dalle sagge mani di chi non li ha mai dimenticati. Tra questi, i più richiesti sono le tagliatelle, le crepes, i rotolini e i classici spaghetti alla chitarra farciti con i porcini. Altri piatti legati alla tradizione sono: pasta e ceci, trippa, la parmigiana di melanzane, carne e peperoni, caciocavallo impiccato e porchetta. Di notevole fama, poi, sono i locali peperoni imbottiti, le melanzane arrosto e la conosciutissima pizza fritta accompagnata da vari condimenti, non è tralasciata al caso neanche la scelta delle bevande, come la birra e i vari tipi di liquori, rigorosamente di fattura artigianale. Vi attendono quindi, nel tranquillo scenario ai piedi del borgo medioevale, serate all’insegna dell’ottima cucina, in un clima di folklore e sapore, che faranno rivivere l’operosità di un tempo.
Fiera di San Michele
Ogni anno il sette maggio, nel piccolo paesino di Sant’Angelo d’Alife, ricorre, la fiera di San Michele. L’Arcangelo è il patrono del luogo e la fiera ha una tradizione antichissima. Sin dai tempi remoti in questa occasione il paese brulicava di persone e la piazza si coronava di allestimenti e prodotti tipici del posto. Inizialmente durante la fiera molte persone accorrevano per comprare animali da lavoro come asini, buoi ovini e suini. Tale commercializzazione era favorita dalle distese verdi della zona e dal clima mite che garantiva la crescita del bestiame. Era possibile inoltre acquistare i tipici taralli di San Michele, ancora oggi in produzione, diventati poi simbolo del paese. Un piccolo spazio era garantito anche all’arte grazie ai diversi artigiani che offrivano, tra l’altro, ceramiche, cestini di vimini e vasi di terracotta. L’allegro scenario era accompagnato dalle melodie della banda del paese, che distraeva momentaneamente dalle compere. Ad oggi la fiera, nonostante cambiamenti economici e sociali portati dagli anni duemila, continua a sopravvivere e non rinuncia al suo carattere tradizionalista. Ancora numerosi sono i visitatori che accorrono con la speranza di qualche buon affare senza tralasciare una visita alla grotta di San Michele, a proposito del quale numerose leggende vengono rievocate il sette maggio.
Fiera di San Ferdinando
La fiera di San Ferdinando ha tradizioni antichissime. Le sue origini risalgono ad un’antica storia secondo la quale il 9 agosto 1619 il vescovo di Caiazzo, Filomarino, e i fedeli, vollero trasferire le spoglie di San Ferdinando nella cattedrale di Caiazzo: arrivati al confine, a causa di un violento temporale, la mula che trasportava l’urna funebre si sarebbe inginocchiata rifiutandosi di proseguire. Dopo la decisione del vescovo di ritornare ad Alvignano, la mula si sarebbe rialzata e lungo la via del ritorno sarebbe rispuntato il sole. Poi, a seguito di numerose preghiere, il Filomarino trasferì nella cattedrale di Caiazzo alcune reliquie che vennero collocate nel busto d’argento della statua dedicata a san Ferdinando. Ancora oggi San Ferdinando viene festeggiato. Le celebrazioni ecclesiastiche sono caratterizzate da una processione che avviene tra il mese di aprile e quello di maggio alle 3 del mattino, come da tradizione. Durante la processione avviene l’apertura della Basilica di San Ferdinando per l’unico giorno all’anno. I festeggiamenti invece si tengono nel mese di luglio e durano per 3 giorni, iniziano il giorno 11 e terminano il giorno 13. La festività è caratterizzata da una fiera, durante la quale i cittadini si ritrovano presso la chiesa di San Sebastiano per festeggiare con musica, balli e prodotti tipici del posto.
Sagra dei funghi di Cusano
Da circa 42 anni, tra la fine del mese di settembre e i primi giorni di ottobre, il borgo di Cusano Mutri si anima di gente che vengono da ogni parte della Campania per la rinomata sagra dei funghi porcini locali; questi, di ottima qualità sono cucinati in vari modi e venduti negli slarghi e nelle piazzette del paese. L’evento celebra il protagonista assoluto della cucina cusanese: il Boletus Edulis, comunemente conosciuto come fungo porcino. Cusano Mutri è un paese del Sannio arroccato su una cresta rocciosa, percorso da stradine strette e caratteristiche scalinate interrotte da slarghi e piazzette da cui si gode una bellissima vista sulla vallata e sui monti circostanti. Grazie ad a una attenta amministrazione locale, il piccolo comune matesino fa parte del club “I borghi più belli d’Italia”, e vanta un centro storico capace di soddisfare le aspettative del visitatore più esigente Si arriva a Cusano percorrendo la strada provinciale che da Telese Terme porta a Cerreto Sannita, notevole cittadina, quest’ultima, con chiese barocche e con un impianto urbanistico seicentesco, importante anche per la produzione delle ceramiche locali di bella e antica fattura. Cusano Mutri sorprende anche per le numerose botteghe, alcune situate in grotte o cantine, addobbate festosamente e che offrono ogni ben di dio, dai formaggi ai dolci, molto buoni, spezie e perfino more, nere e grosse, nel “cartoccio”, vendute da cittadini cusanesi, fatte dalle “donne di casa”. Non mancano esposizioni e vendite di pizzi e merletti, tovagliati bellissimi, tutti fatti a mano. Oltre a gustare le prelibatezze del luogo è possibile visitare chiese, come quella dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, la più antica del paese, che possiede un’icona lignea in stile barocco-bizantino, molto grande; San Giovanni Battista con un prezioso reliquario d’argento cesellato, del ‘300, contenente una spina della corona di Cristo.