Durante l’anno noi bambini delle classi II B e II C della XXI Aprile abbiamo lavorato spesso insieme a classi aperte (Progetto “Insieme è più bello“).
L’ultima nostra collaborazione ha portato alla creazione di un fantastico libro di “Fiabe della buonanotte“.
In classe avevamo studiato la struttura e le caratteristiche della fiaba e a gruppi abbiamo inventato e illustrato delle storie che abbiamo poi letto ai nostri compagni della scuola dell’infanzia.
Lasciamoci trasportare nel magico mondo della fantasia…
IL CASTELLO MAGICO E IL MAGO IMBRANATO
Tanto tempo fa, in un paesino, viveva una famiglia, né troppo povera né troppo ricca. C’erano mamma, papà, due gemelli e una sorella grande.
Un giorno stavano passeggiando nel sentiero di un bosco, raccogliendo more e fragole. Ad un certo punto videro un castello in lontananza.
Poi il castello scomparve; sentirono un rumore dietro di loro, si girarono ma non videro niente, poi si voltarono di nuovo e videro lo stesso castello di prima che stavolta era vicinissimo, davanti a loro.
La sorella si avvicinò, la porta si aprì e tutti loro, un po’ spaventati, la seguirono dentro al castello. Quando furono entrati, la porta si mosse con un cigolio e con un forte BUM si richiuse.
Dentro era poco illuminato; videro delle scale e salirono. Notarono qualcosa che si muoveva nel lungo corridoio. I gemelli pensarono che fosse un mostro, ma in realtà era un mago che non voleva estranei in casa. Lui non era cattivo, ma siccome era un po’ imbranato a fare le magie, aveva paura di fare delle strane trasformazioni.
I due gemelli si ricordarono che sapevano fare qualche magia e gliela insegnarono.
Il mago, come ricompensa, trasformò tutte le more e le fragole in un mucchio di monete e di pietre preziose, li invitò a vivere con lui per fargli compagnia e il castello da allora diventò luminoso e pieno di allegria.
Sara, Francesca, Matteo, Clelia, Flavio G.
IL MAGO MAGU’ E L’ARMA MAGICA
In un castello grande e accogliente viveva un mago buono di nome Magù. Era l’eroe della città perché una volta aveva salvato il suo popolo da un terribile orso che minacciava di divorare tutti.
Una strega cattiva e invidiosa aveva un piano per cacciarlo dal castello, perché voleva prendere il suo posto e far diventare schiavi tutti gli abitanti della città. L’idea era di attirarlo con un grido di paura per farlo spaventare e poi di immobilizzarlo con una stregoneria.
Ma i gufi, aiutanti del mago, videro la strega e lo avvisarono.
Gli prestarono la loro spada magica, che si trasformava in tutte le armi.
La prima volta si trasformò in un arco e colpì la strega su un occhio, e …pufff…l’occhio sparì. La seconda volta diventò una fionda che la colpì sulla mano, che improvvisamente scoppiò. La terza volta tirò fuori una bomba che la colpì in pancia, infine il mago infilzò la spada nelle gambe della strega e lei, finalmente, morì.
Alla fine vissero tutti felici e contenti sotto la guida del buon mago.
Gabriele M, Martina L., Benedetta, Tommaso
LE STELLE MAGICHE DEL CAVALLO FATATO
C’era una volta un giovane e bellissimo re che viveva in un castello.
Un giorno, durante una passeggiata nella foresta con il suo cavallo fatato, sentì un rumore che proveniva da una grotta.
Il re entrò nella caverna e vide una principessa incatenata; piangeva disperata perché era prigioniera di un drago che voleva mangiarla.
Mentre il re provava a liberarla, nella grotta entrò il drago. Era bruttissimo e arrabbiato furioso. Era rosso, enorme, aveva delle corna sulla faccia e la pelle dura. Sulle spalle aveva grandi ali appuntite e la sua coda era lunga e spinosa. Appena vide il re andò su tutte le furie e cominciò a buttare fumo dal naso e a sputare fuoco. Ma il cavallo fatato che aveva aspettato fuori dalla grotta corse in aiuto del re e volando sul drago lo travolse con una pioggia di stelle appuntite. A quel punto il re riuscì a tagliare la testa al terribile drago e a liberare la principessa. La mise in groppa al cavallo e la portò nel suo regno, dove si sposarono e festeggiarono per giorni e giorni. Da quel momento vissero tutti felici e contenti, circondati dalle stelle magiche del cavallo fatato.
Antonio, Ginevra, Francesco, Gaia D.
IL TESORO RUBATO
C’era una volta in una città, una casetta piccola piccola dove vivevano due gatti e due fatine. Loro erano i custodi della città: i due gatti indossavano cappello e stivali ed erano molto astuti e le fatine volavano di qua e di là per controllare che tutto filasse liscio.
Un giorno arrivò un lupo cattivo che aveva organizzato, insieme alla sua banda, un piano per rubare il tesoro degli abitanti della città.
Il lupo era magico e con uno schiocco di dita portò via la casetta dei gatti e delle fatine e rubò tutto l’oro del paese. La mattina dopo i gatti e le fatine si svegliarono in un prato tutto grigio. Disperati, andarono a cercare il tesoro e dopo tante ricerche lo trovarono nella casa dei lupi.
I gatti, con i loro stivali magici, diedero un calcione al capo dei lupi e si fecero consegnare il tesoro. Sconfitti i lupi, tornò la serenità: il prato diventò tutto colorato e luminoso e le fatine trasportarono lì la loro casetta e vissero tutti felici e contenti.
Nicole, Gabriele G., Viola, Filippo
IL DRAGO CON TRE TESTE
Tanto tempo fa in una palude viveva un drago malvagio con tre teste. Aveva un grande muso con denti affilati e lunghe corna curve; un’altra testa era rossa e spinosa; la terza testa, di fuoco, inceneriva le persone.
Una volta veniva chiamato il “drago Sputafuoco” perchè aveva distrutto città e castelli con il suo fuoco. Un cavaliere molto coraggioso, atletico, forte e agile lo voleva affrontare. Un giorno arrivò nella palude tutto armato con il suo cavallo. Il cavaliere disse al drago: ” smetti di fare in continuazione danni impertinenti o te la vedrai con me!!” e il drago gli rispose: “non se ne parla!”. Allora il cavaliere prese la rincorsa e affrontò il drago con martellate in una testa, infilzate molto forti nella seconda e di tutto di più.
Ma il drago non era ancora sconfitto perche aveva ancora la testa sputafuoco. Lanciò un getto e infuocò un albero, che cadde quasi sul cavaliere. A un certo punto il cavaliere con un fischio attirò alcuni abitanti del villaggio, che arrivarono in suo soccorso gettando litri di acqua addosso alla testa di fuoco fino a spegnerla.
Il cavaliere e i suoi abitanti tornarono al villaggio e annunciarono che il drago era morto.
Questa storia finì sul giornale e tutti vissero felici e contenti.
Martina P., Cazel, Valentina, Samuel
FINE PRIMA PARTE