Favola n.9 tratta dalla raccolta “Favole per raccontare la scienza”, dal laboratorio di scrittura creativa di Lia Maino.
LA FARFALLA MONICA
In una bella giornata di primavera, c’era una farfalla cavolaia che fa parte del regno animale e appartiene all’ordine dei Lepidotteri e che in questo periodo depone le uova. Ma la cosa sorprendente è che solo dopo una settimana le uova di questa farfalla cavolaia si schiusero e nacquero delle piccole larve.
Tutte riuscirono ad uscire tranne una che si chiamava Azzurra e che dall’interno dell’uovo diceva: “Ma perché la vita è così ingiusta, perché non riesco ad uscire?”
Quando la farfalla Monica tornò vide la sua piccola intrappolata e aggiunse ridendo: “Oh figlia mia, che cosa ti devo insegnare!”. Dopo un po’ di tempo Monica con la sua immensa forza da mamma-farfalla aprì l’uovo e la piccola uscì dicendo: “Mamma mia che fatica!”
La mamma accompagnò l’ultima arrivata al loro ricco banchetto: le foglie di cavolo. Tutti ne erano deliziati ma c’erano alcuni che non erano d’accordo e cioè i contadini che tutte le mattine scacciavano quella piccola famigliola di farfalle.
Questi due contadini si chiamavano Giuseppe e Gerardo e ogni mattina gridavano: “Andate via, andate via!”
Monica cercava in tutti i modi di proteggere i suoi otto figli: “Azzurra, Pinuccio, Giorgio, Alex, Gabry, Gianni, Bruno, Adriana, venite qui piccoli miei!”
Ma un giorno la famigliola si stancò di questa “sveglia mattutina” così andarono dai contadini e dissero: “Contadini perché ci scacciate dalla nostra casa?”
I contadini indignati risposero: “Perché voi mangiate i nostri cavoli e ci date fastidio”
Allora tutti in coro dissero: “Ci dispiace contadini non lo faremo più, ma voi ci dovete promettere di non cacciarci più dalla nostra casa.” I contadini acconsentirono e tutti .vissero felici e contenti
di Gabriele Loconte, Giovanni Di Stefano, Sipone Giorgio della 1^C della scuola Vaccina