di Fabiana Palumbo (classe 3^A) – In relazione all’argomento molto sentito sulla nascita dello Stato di Israele, sulla questione israelo-palestinese abbiamo visto a scuola il film Exodus.
Il film è incentrato sulla tormentata nascita dello stato di Israele. A distanza di quasi cinquanta anni il tema, come è noto, resta di drammatica attualità.
Nel film si punta decisamente ad una prospettazione di compromesso, che trova la sua massima sintesi nel finale del “doppio” funerale. L’impossibilità o la mancanza di volontà di sostenere un punto di vista netto, impedisce al film di germogliare e l’opera si esaurisce in una meccanica concatenazione di sequenze.
Resta memorabile la prima ora di film, che introduce bene alcuni personaggi e culmina con la bellissima scena della nave Exodus, finalmente autorizzata a percorrere la rotta verso la Palestina.
Un gruppo di ebrei scampati allo sterminio nazista si rifugia a Cipro dove, contro il volere degli inglesi, si appropria di una nave, la Exodus, per raggiungere la terra promessa in Palestina, terra all’epoca sotto controllo del Regno Unito per mandato dell’ONU. Ari Ben Canaan (interpretato da Paul Newman), membro dei un’organizzazione paramilitare ebraica, si finge ufficiale britannico inviato dal Ministero delle Colonie per riportare i profughi in Germania, ma il trucco viene scoperto. A quel punto i profughi iniziano uno sciopero della fame che dura parecchi giorni.
Kitty, infermiera statunitense, chiede di salire a bordo della nave per recuperare Karen, un’amica ebrea danese, e una volta salita sull’Exodus si rende conto delle cattive condizioni in cui vertono i profughi. Kitty riesce a convincere il generale inglese Sutherland ad andare direttamente a Londra per chiedere di far salpare la nave verso la Palestina. Ottenuto il permesso la Exodus sbarca nella terra promessa, ma lì trova una situazione di conflitto fra ebrei e arabi. Uno dei profughi sbarcati si unisce all’Irgun, un’organizzazione militare ebraica comandata da Akiv Ben Canaan, zio di Ari. Il padre di Ari, Barak, è invece a capo dell’Agenzia Ebraica per la Palestina, che mira a formare lo stato di Israele senza l’uso della violenza, ma attraverso canali politici. L’iIgun compie un atto terroristico dove muoiono 91 persone e Akiv viene arrestato. Il nipote non condivide le sue idee, ma decide di cercare di farlo evadere.
La vicenda reale da cui è tratto il romanzo è in realtà molto differente: innanzitutto il porto di partenza della Exodus fu quello di La Spezia e i profughi non riuscirono mai a raggiungere la Palestina. La nave venne intercettata e i profughi ebrei vennero prima portati in Francia e poi di nuovo in Germania nella zona di occupazione inglese. Il film vinse un premio Oscar per la migliore colonna sonora scritta da Enrest Gold e si aggiudicò due nomination, una come il Miglior attore non protagonista a Sal Mineo e una per la Miglior Fotografia a Sam Leavitt.