di MARTA e ALICE – Siamo Marta e Alice, due studentesse della 5^AEM, che per curiosità e voglia di mettersi in gioco, hanno deciso di partecipare al Progetto Europa Ludens. A partire dal mese di ottobre abbiamo preso parte a degli incontri pomeridiani di formazione, che si tenevano in alcune scuole di Padova, nei quali abbiamo discusso e analizzato alcune tematiche di ambito europeo di grande attualità come l’immigrazione, la Brexit e l’euroscetticismo. La parte conclusiva del progetto si è realizzata nel viaggio di 3 giorni (dal 5 al 7 febbraio) a Strasburgo che, oltre ad essere la capitale politica dell’Unione Europea poiché sede del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa, è anche il simbolo dell’ unità e, quindi, rappresenta a pieno lo spirito europeista e il significato dell’ essere cittadini europei. Insieme a noi hanno viaggiato altri 50 ragazzi provenienti da alcune scuole superiori di Padova. Il primo giorno è stato dedicato al viaggio in autobus, alla visita della suggestiva e romantica Strasburgo, seguita poi dal raggiungimento dell’albergo e da un laboratorio serale che ci ha preparato per la visita al Parlamento europeo del giorno successivo. Alle 7.30 del 6/2/18 eravamo già tutti eleganti e pronti per visitare il tanto atteso European Parliament. E’ stata una visita indimenticabile sia per l’impatto che questa imponente struttura architettonica è in grado di offrire sia per ciò che abbiamo potuto fare e vedere al suo interno. La partecipazione al dibattito in aula è stato molto interessante: era presente il Primo Ministro della Croazia, che essendo l’ultimo Stato ad entrare nell’UE, discuteva con gli altri deputati presenti sul futuro dell’Europa. L’incontro con l’onorevole Zannonato, ex sindaco di Padova, è stato breve perché doveva ritornare in aula per le votazioni, ma ha risposto in modo chiaro ed esaustivo alle nostre domande e curiosità. Il pomeriggio dopo un rapido cambio d’abito, abbiamo visitato la Linea Maginot, un complesso integrato di fortificazioni, opere militari, ostacoli anti -carro, postazioni di mitragliatrici, sistemi di inondazione difensivi, caserme e depositi di munizioni realizzati dal 1928 al 1940 dal Governo francese a protezione dei confini che la Francia aveva in comune con il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera e l’Italia. Suggestiva e, per alcuni claustrofobica, ci è stata illustrata da un docente alsaziano di storia le cui parole sono state tradotte dai professori Sanavia e Zennaro (il docente che organizza il progetto) per i ragazzi che non conoscono la lingua francese.
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L’Europa in 3 giorni
Come da tabella di marcia la sera dopo la cena si è svolto il secondo laboratorio in preparazione, questa volta, alla visita al Consiglio d’Europa. L’ultimo giorno della nostra permanenza a Strasburgo è iniziato con la preparazione dei bagagli per il rientro serale ed è continuato con la visita del Council of Europe. Esso si presenta come un edificio futuristico all’esterno ma che in realtà, al suo interno, è stato progettato con una struttura di legno molto accogliente. La visita è stata, per quanto breve, molto intensa e in particolare l’incontro con il Dott. Stefano Montanari è stato particolarmente bello, perché possiamo affermare di aver concluso il progetto con una persona da cui prendere esempio per la sua storia personale e per la limpidezza delle sue idee e convinzioni. Con un po’ di malinconia, infine, vi raccontiamo il viaggio di ritorno quasi 10 ore di autobus nelle quali non eravamo più 50 ragazzi di scuole diverse, ma eravamo ormai diventati un unico gruppo un po’ rumoroso, ma che rappresentava appieno lo spirito di unità e condivisione che tutti i cittadini europei dovrebbero avere. Il nostro è stato un viaggio all’interno dei diritti umani, perché abbiamo potuto capire l’importanza per ogni cittadino dell’esistenza di essi e di quanto sia stato difficile raggiungere questi obiettivi. Ancora oggi alcuni Paesi lottano per avere più libertà e diritti perché sottomessi da alcune leggi che non tutelano l’individuo. L’Italia è un Paese fortunato da questo punto di vista, come anche altri Paesi dell’UE per la tutela dei diritti umani e sociali. Bisogna, però, continuare a lottare per fare in modo che essi siano garantiti anche per le generazioni future, perché lo spirito di indifferenza e inettitudine che si sta diffondendo soprattutto tra i giovani si aggiunge alla mancanza di rispetto nei confronti di chi ha lottato per ottenere questi diritti e rappresenta, inoltre, un danno che si crea all’interno della società e, di conseguenza, a noi stessi. Gli Stati Uniti d’Europa sono ancora un obiettivo da raggiungere, ma che si può conquistare solo se si continua a crescere insieme, uniti con delle politiche comuni che allineano gli Stati membri verso la stessa linea guida senza dimenticarsi o tralasciare le conquiste già acquisite. Un grazie particolare a tutte le insegnanti che promuovono e sostengono il progetto, alla Prof.ssa Sanavia che ci ha accompagnato a Strasburgo con il suo entusiasmo, perché ci hanno permesso di vivere quest’esperienza. Ci auguriamo per il prossimo anno che si allarghi il numero delle adesioni a tale progetto che offre grandi opportunità di crescita e sensibilizzazione per noi giovani.