di Juri Gregorini
European Community Action Scheme for the Mobility of University Students, nonché progetto ERASMUS, da qualche anno rinominato ERASMUS+, è un progetto dell’Unione Europea esistente dal 1987 volto a promuovere la mobilità e gli scambi dei giovani tra i paesi. Benché il progetto sia nato per gli universitari, come il nome lascia intendere, anche gli studenti delle superiori possono avere ottime ragioni per interessarsene. Infatti esistono comunque progetti di breve durata (una settimana o due) che individuano tra i destinatari anche i ragazzi dai sedici anni in su; questo fa sì che studenti delle superiori, interessati all’argomento trattato, possano candidarsi.
Ebbene sì, il progetto prevede una selezione, che ha lo scopo di individuare i candidati che risultino appropriati e/o utili al topic che verrà discusso. Questa selezione si basa sulle conoscenze e sull’interesse che viene manifestato dal candidato a proposito dell’argomento del topic; il punto è che non serve avere una preparazione particolare, ma è sufficiente avere voglia di imparare e di mettersi in gioco, per quanto la preparazione risulti un valore aggiunto, dato che in questi progetti viene utilizzata la non-formal education. Che cos’è? Semplicemente un diverso metodo di apprendimento, che prevede di utilizzare le esperienze e la condivisione; in parole spicce, non esistono insegnanti e studenti ma semplicemente un gruppo di persone che, condividendo le proprie conoscenze, soprattutto attraverso attività e momenti di riflessione, imparano le une dalle altre. Oltre a ciò, un progetto Erasmus+ è un’occasione perfetta per mettersi in gioco; per esempio con l’inglese, dato che questa lingua risulta essere l’unico mezzo sicuro per poter comunicare efficacemente con persone provenienti da tutta Europa, ma anche in moltissimi altri modi, attraverso la condivisione di realtà, usanze e costumi di paesi diversi. Tralasciando l’apprendimento, il tempo trascorso insieme agli altri partecipanti si rivela, se sfruttato, divertente e produttivo quanto le attività dedicate al progetto vero e proprio.
Insomma, una settimana di Erasmus+ non solo risulta essere un’attività di apprendimento, ma anche un’occasione per aprire la mente, fare nuove conoscenze e scoprire realtà diverse dalla propria, il tutto permeato da una fantastica parola: free! Questi progetti sono completamente finanziati dall’Unione Europea; pertanto, fatta eccezione per il costo dei biglietti di viaggio (che verranno comunque rimborsati a progetto finito), tutte le spese da sostenere (vitto, alloggio, attività esterne ecc) sono completamente a carico della UE! Quindi, se vi va di tentare qualcosa di nuovo, proporrei uno dei tanti progetti ERASMUS; inoltre è importante ricordare che le assenze dovute all’adesione ad un progetto, previa autorizzazione da parte del Consiglio di classe, vengono conteggiate come attività esterne alla classe e quindi non rientrano nel monte ore delle assenze. In sostanza, se è presente la voglia di provare qualcosa di nuovo o anche solo voglia di viaggiare, si può iniziare la ricerca di un progetto che collima con i propri interessi, per esempio cercando su una delle tante pagine Facebook che li promuovono. Quella che utilizzo anch’io è “ERASMUS PER ITALIANI” (reperibile al seguente link https://www.facebook.com/groups/274115632970164/), che, essendo in italiano, permette anche ai meno esperti di approcciarsi in maniera semplice a questo mondo vasto e interessante. Anche se non siete interessati nel breve periodo, tenete buona questa opzione per l’università, periodo per il quale in cui si allargano ulteriormente le possibilità, poiché i partecipanti scelti fra gli studenti maggiorenni sono più numerosi.