di Antonio Esposito – Napoli.La settimana dal 2 al 9 dicembre, l’ho trascorsa in Romania insieme ad altri cinque ragazzi italiani, con la professoressa Giamattei e il professor Lucente. È stata una settimana stupenda, piena di emozioni e nuove esperienze. Siamo stati nella città di Bacău ospiti della “Scoala Gimniziala Nicolae Iorga” e abbiamo poi visitato le città di Braşov e Bran. Quando domenica sera siamo arrivati all’aeroporto rumeno ero elettrizzata ma, allo stesso tempo, anche un po’ in ansia all’idea di iniziare a vivere quell’avventura. Il lunedì, però, conoscendo i ragazzi ogni dubbio è passato: infatti, abbiamo ricevuto un’accoglienza stupenda e ci hanno subito fatto sentire parte del gruppo. Abbiamo stretto amicizie con croati, rumeni e polacchi senza badare alla nazionalità, all’etnia o alla religione; anzi, ognuno era curioso di conoscere le tradizioni dell’altro. Ci siamo divertiti con balli e canti tipici dei rispettivi paesi sentendoci parte di un unico gruppo in cui nessuno veniva lasciato fuori. In quanto all’inglese, è stata una difficoltà che chi più ne ha più ne metta, siamo riusciti a superare comunicando senza problemi. Inoltre, penso che sia stata un buonissima idea quella di parlare di migrazioni, visto che ci sono molti rumeni in Italia. Questi ultimi, ci hanno fatto capire la profonda differenza tra le etnie Rom e rumena che spesso tendiamo a confondere. Oltre al calore dei ragazzi del posto ho adorato anche: la neve, a cui noi napoletani non siamo affatto abituati, il cibo buonissimo i bellissimi castelli di Bran e Peles. La cosa più brutta è stata proprio il dover salutare i propri amici e la città di Bacău, con la speranza di tornare e incontrarsi nuovamente. Questo viaggio è stata un’enorme opportunità che ho cercato di cogliere al meglio e che mi rimarrà per sempre impressa, per il modo in cui mi ha cambiata, spingendomi ad aprire la mente ancora di più verso le novità e la condivisione. Sabrina scognamiglio
Una parola non capita, un canto e una danza tradizionale, tante attività interattive e nuove amicizie: queste sono state le fondamenta del progetto Erasmus al quale ho partecipato. Un progetto che mi ha portato a varcare i confini della mia nazione fino ad arrivare in Romania dove ho trascorso una delle settimane più belle della mia vita. Come protagonisti di questa fantastica storia ci sono quattro nazioni con molte differenze tra loro, ma con unico obiettivo generale trovare un punto in comune fra di loro. Questo è stato reso possibile grazie alle proprie danze tradizionali per poi finire col creare un nostro show. Questa esperienza mi è servita anche per migliorare il mio inglese, unico punto di incontro tra i paesi. Prima di questo viaggio ero un ragazzo molto immaturo che preferiva non assumersi molte responsabilità, invece grazie a questo progetto mi ritengo cambiato ovviamente cambiato.