//Elisa Lam: un caso finalmente risolto di Ilaria Pacino 3A (Linguistico-tedesco)

Elisa Lam: un caso finalmente risolto di Ilaria Pacino 3A (Linguistico-tedesco)

di | 2023-05-15T11:59:50+02:00 15-5-2023 11:59|Alboscuole|0 Commenti
Nel 2013 Elisa Lam, una ragazza canadese di 22 anni, scomparve misteriosamente durante un viaggio in California, più precisamente mentre si trovava ospite dell’Hotel Cecil Di Los Angeles. Venne vista per l’ultima volta il 31 gennaio 2013, giorno in cui una telecamera di video sorveglianza la riprese in uno strano atteggiamento all’interno di uno degli ascensori dell’hotel. Avrebbe dovuto tornare a casa il giorno dopo, ma non lo fece più. La sua scomparsa fece scattare rapidamente l’allarme il giorno successivo, il 1 ° febbraio. La polizia iniziò le indagini. Alla fine, il suo corpo venne ritrovato il 19 febbraio, venti giorni dopo la sua scomparsa, all’interno di una delle cisterne d’acqua poste sul tetto dell’edificio. Alcuni dei clienti dell’hotel si erano lamentati del colore e dell’odore dell’acqua che usciva dai rubinetti, e fu grazie alla loro segnalazione che fu possibile ritrovare il corpo di Elisa. Tuttavia, questa vicenda, presentava alcuni lati oscuri. Nonostante fosse un caso iniziato nel lontano 2013, per molti anni non si seppe con certezza la verità. Grazie ad un video che la ritraeva dentro un ascensore il caso di Elisa Lam iniziò ad attirare l’attenzione su tutto il web. Fu proprio questo spezzone video, fatto con una telecamera di sorveglianza, a far nascere mille domande alle quali, a suo tempo, nessuno fu in grado di rispondere. Nel filmato si vedeva Elisa entrare agitata nell’ascensore, affacciarsi all’esterno e guardare ripetutamente a destra e sinistra, per poi nascondersi in un angolo dello stesso. Il suo comportamento era alquanto bizzarro, sembrava dettato dalla paura. Tutta la scena venne ripresa dall’interno, non ci è dato sapere se l’origine dei suoi timori siano qualcosa di reale o meno. Da qui il sorgere di varie teorie. Quella che la vedeva vittima di una persona che la stava perseguitando o quelle più paranormali che la vedevano preda di un’entità invisibile. Anche qui, però, ci sono diverse informazioni che sono state omesse dal racconto ufficiale. Innanzitutto, il video diventato virale ne 2013, non è completo. Non si sa con esattezza se sia stato lo stesso hotel a manipolarlo, prima di metterlo a disposizione delle autorità competenti, oppure, se siano state quest’ultime a voler occultarne una parte. Fatto sta che, una volta esaminato dagli esperti, apparve subito evidente che dal video originale era stato eliminato all’incirca 1 minuto di girato. 60 lunghi secondi dove potrebbe essere successo davvero di tutto. La teoria, sostenuta da molti, fu quella che Elisa sia stata assassinata. Questo potrebbe giustificare il suo atteggiamento nell’ascensore. Se qualcuno ti sta seguendo, e non sai quali sono le sue intenzioni, cercare di nasconderti ed essere preso dal panico è più che normale. Eppure, quest’ipotesi venne ben presto scartata dalle autorità. Sul corpo di Elisa, infatti, non erano presenti segni di violenza di alcun tipo; nulla che facesse pensare che potesse essere caduta vittima di un killer. Le prove contro la teoria dell’omicidio erano chiare. Allora, cosa poteva esserle successo realmente? Il mistero non sarebbe stato così fitto se, già allora, fossero stati riportati dei dettagli importanti che avevano a che vedere con la protagonista di questa storia. Elisa era una persona affetta da disturbo bipolare e da una grave depressione. Per tenere a bada i sintomi della sua condizione assumeva dei farmaci che, in determinate condizioni, potevano essere responsabili di vere e proprie allucinazioni. Quando Elisa giunse all’hotel Cecil chiese una stanza condivisa con altre ragazze. Le stesse, però, chiesero alla direzione dell’hotel di poter alloggiare Elisa in un’altra camera, perché spaventate dal suo strano comportamento. Quindi Elisa aveva mostrato segni di squilibrio mentale già durante la mattinata del giorno della sua scomparsa. I suoi genitori, in un primo momento mentale già durante la mattinata del giorno della sua scomparsa. I suoi genitori in un primo momento, avevano evitato di parlare dei problemi psichiatrici della figlia, per vergogna e, in un certo senso, per mantenere in salvo la sua reputazione. Ma gli stessi erano venuti a galla al momento dell’autopsia, quando le analisi tossicologiche rilevarono nel sangue di Elisa la presenza del principio attivo dei farmaci che stava assumendo. È sufficiente mettere insieme tutti i pezzi per giungere ad un’ipotesi credibile di quanto successo. Il giorno della sua scomparsa Elisa non stava bene. Le ragazze che si trovavano alloggiate nella sua stessa stanza sottolinearono che si comportava in modo molto strano. Se diamo fede alla loro testimonianza c’è da credere che Elisa potesse davvero essere preda di allucinazioni, paranoia o un’altra condizione che possa aver causato quella strana condotta all’interno dell’ascensore. Così come la sua ricerca di un rifugio che, per assurdo, la portò a vivere uno sfortunato incidente. Qualcuno potrebbe suggerire che abbia voluto togliersi la vita, ma le prove non sembrano portare a questa conclusione. Inoltre, nonostante i suoi problemi, Elisa non aveva mai mostrato l’intenzione di compiere un gesto simile. Scartata anche questa ipotesi rimane solo quella della fatalità.