Di Flavio Gadaleta – classe II sez. H
Noi: Ciao Albert, tutto bene.
Einstein: Certo grazie.
Noi: Oggi noi della scuola Vaccina l’abbiamo convocata per chiedergli dei pareri sulla situazione in Ucraina. Lei che se ne intende, che armi pensa si useranno e quanto influenzeranno la nostra vita e quella del pianeta?
Einstein: Una delle mie più celebri frasi è, appunto, quella che dice “non so con cosa si combatterà la Terza guerra mondiale, ma so che nella Quarta si useranno pietre e bastoni.” Penso che il significato sia chiarissimo: le armi iper-tecnologiche usate porteranno a una regressione della civiltà, che potrebbe tornare addirittura all’età della pietra.
Noi: Tutto chiaro! Volevamo inoltre domandarti: cosa ne pensa a proposito del concetto di guerra, di morte e di distruzione.
Lui: L’essere umano sa essere tanto stupido. Molti miei aforismi si riferiscono proprio a questo.
Gli uomini che combattono una guerra con bombe atomiche sono paragonabili a dei topi che costruiscono una trappola per topi. Mi rendo conto che io ho contribuito, seppure in modo involontario, alla costruzione di quest’ultima, ed è per questo che se rinascessi farei certamente l’idraulico. Infatti la differenza tra la genialità e la stupidità è che la seconda, come l’universo, è INFINITA.
La guerra è impossibile da umanizzare, poiché in ogni caso è sbagliata. La si può solo abolire definitivamente, e fare in modo che la tecnologia che avanza possa essere sfruttata solo per il bene dell’umanità e non per il suo male.
Noi: Grazie, Signor Einstein, per queste sue parole e per tutto ciò che ha donato all’umanità con le sue ricerche e studi. Speriamo che l’uomo possa imparare a restare umano, sempre.