a cura della classe I sez.A. Secondo l’ONU l’ecosostenibilità consiste nel garantire alle generazioni future le stesse risorse che stiamo utilizzando oggi, uno di questi è l’olivo da cui si ricava l’olio, che fa parte della dieta mediterranea.
Cosa vuol dire produrre Olio Extra Vergine D’Oliva in modo sostenibile?
Produrre Olio Extra Vergine in modo sostenibile significa ridurre al minimo lo spreco di risorse idriche, non apportare modifiche al terreno e non coltivare in maniera intensiva gli ulivi. Bisogna utilizzare prodotti biologici, non usare concimi chimici diserbanti che rovinano le falde acquifere ed insetticidi che danneggiano api ed uccelli.
Quali sono le problematiche da portare alla luce, quali le soluzioni cui dare maggiore attenzione? Bisogna dare maggiore attenzione alle cure date alle olive della raccolta all’estrazione dell’olio ed alla sua conservazione sono importanti le tecniche agronomiche e per ottenere risultati soddisfacenti. Le problematiche che sono: i cambiamenti climatici, le malattie, i parassiti, attacchi di insetti o funghi. Un fungo presente molto frequente è l’occhio di pavone. Una delle maggiori problematiche che riguardano l’olivicoltura pugliese è sicuramente la “Xilella”, un batterio che si nutre della linfa delle piante fino a portare alla morte. Bisognerebbe investire di più sulla ricerca in modo da sconfiggere definitivamente questo batterio e per evitare la desertificazione dei territori.
Quale può essere il ruolo dell’olivicoltura di qualità nella costruzione di un futuro migliore?
Per avere una buona olivicoltura di qualità nella costruzione di un futuro migliore, dipenderà dalla volontà di innovazione e modernizzazione dei produttori locali che può essere supportata da fondi comunitari e da collaborazioni con gli enti di ricerca avendo più fondi, il produttore può utilizzare tecniche innovative ed ecosostenibili, in modo da rispettare maggiormente la produzione e soprattutto l’ambiente. Può infatti migliorare notevolmente l’immagine del “Made in ITALY”; può consolidare la presenza dei prodotti italiani sui mercati esteri, può aumentare e soddisfare le richieste di mercato; può aiutare a salvaguardare l’ambiente, la coltivazione dell’ulivo non contribuisce in maniera eccessiva la produzione di CO2. Anche nell’oliveto super intensivo l’impronta di carbonio è positiva: infatti ogni litro di olio d’oliva prodotto vengono emessi solo 1,24 kg di CO2.
Quale contenitore è meglio utilizzare per l’ecosostenibilità? Vetro o lattina?
Il vetro perché inquina di meno. Il riciclo di alluminio richiede al 95% in meno di energia e di impatto di CO2 rispetto a produrlo dalla materia prima, contro il 26,5% del vetro… Inoltre la percentuale di contenuto riciclato per confezione è superiore nel caso dell’alluminio (40% delle lattine contro il 20-30% del vetro).
Le scorie, gli olii che non servono più, come vengono smaltiti?
Sostenibilità ambientale: sviluppare strategie ed azioni volte alla riduzione progressiva delle emissioni di CO2, anche attraverso un maggior utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e il riciclo di scarti di lavorazione. Il nocciolino viene utilizzato per il riscaldamento, altra parte viene smaltita per produrre altri olii non extra vergine, l’acqua di vegetazione (acqua contenente nelle olive) viene smaltita nei terreni. Le foglie trovate nelle olive vengono smaltite negli inceneritori detti biomasse, per le energie rinnovabili.